(ats) Non c'è nessuna necessità di elaborare una legge ad hoc che disciplini tutti gli aspetti legati alla canapa. È l'opinione del Consiglio nazionale che, con 104 voti contro 86 e 4 astensioni, ha bocciato una iniziativa parlamentare depositata dai Verdi.

La nuova legge sulla canapa avrebbe dovuto occuparsi della coltivazione, del commercio, del consumo, della protezione dei minori e dell'imposizione fiscale. Per Maya Graf (Verdi/BL) è giunto il momento di procedere a una liberalizzazione controllata, tanto più che quasi un terzo degli svizzeri ha già consumato cannabis almeno una volta nella vita.

Per la basilese sarebbe il miglior sistema per lottare contro il mercato nero e per meglio proteggere i minori. La Confederazione potrebbe inoltre incassare annualmente da 300 e 600 milioni di franchi in introiti fiscali che potrebbero essere destinati alla prevenzione.

Per la maggioranza, invece, la canapa non è una droga inoffensiva. È vero che il sistema attuale non è ideale, ma per lottare contro gli abusi bisognerebbe meglio attuare il lavoro sia sul fronte della prevenzione sia su quello della repressione, ha sostenuto Benjamin Roduit (PPD/VS) a nome della commissione.

È inoltre illusorio immaginare che la legalizzazione consenta di controllare il mercato nero, ha affermato il vallesano ricordando che finora tutti i tentativi di liberalizzazione della cannabis sono stati respinti dal popolo.