Questa convenzione del Consiglio d'Europa sulla cooperazione amministrativa transfrontaliera - che porta il numero 94 - non era stata finora ratificata dalla Svizzera poiché non se ne vedeva la necessità, ha spiegato il relatore commissionale Giovanni Merlini (PLR/TI), ricordando che solo pochi Paesi l'hanno fatto. Tra di questi ci sono però tutti i nostri vicini.
Con l'introduzione della LDist le autorità sono state confrontate con un'esplosione del numero di notifiche da inoltrare all'estero: ad esempio nel 2015 l'ambasciata svizzera in Germania ha ricevuto 2343 richieste da parte di autorità cantonali. La convenzione permetterà ora di semplificare le pratiche e aumentare la certezza del diritto, ha precisato il ticinese.
Attualmente la notifica di un documento ufficiale a un destinatario all'estero è possibile solo ricorrendo all'assistenza giudiziaria o amministrativa. Uno studente che abita a Lörrach (D) a due passi da Basilea, potrà così ricevere il suo diploma universitario per posta.
Con 130 voti contro 52, il plenum ha invece bocciato la Convenzione europea sul conseguimento all'estero d'informazioni e di prove in materia amministrativa del 1978 - la convenzione n° 100 - ritenendola priva di rilevanza pratica.
Stando a Merlini, "tra il 2007 e il 2016, la Svizzera ha depositato soltanto sei domande in tal senso all'estero".
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha tentato invano di convincere il plenum che "sussiste il bisogno di una cooperazione fondata su basi solide", pur ammettendo che non vi siano svantaggi o vantaggi a ratificare questa convenzione.
Il dossier è ora pronto per le votazioni finali.