(ats) I costi derivanti dai mandati di consulenza esterni all'Amministrazione federale devono essere limitati. Le conoscenze devono essere garantite al suo interno e non essere acquistate nel lungo termine presso fornitori esterni. È quanto ritiene il Consiglio degli Stati che ha approvato, modificandola, una mozione in tal senso del Nazionale.

l'atto parlamentare, depositato dal consigliere nazionale Hans-Ulrich Bigler (PLR/ZH) e approvato nel dicembre dello scorso anno dalla Camera del popolo con 106 voti contro 85, chiedeva di ridurre le uscite dell'amministrazione a tal scopo dell'8% per i prossimi cinque anni.

Gli Stati hanno però giudicato tale proposta irrealistica, preferendo ridurre le uscite per l'attribuzione di mandati di consulenza esterna del 4%. Inoltre, come regola generale si raccomanda che le spese per mandati di consulenza esterna non superino il 3% di quelle per il personale. In questo modo di vuole evitare che eventuali tagli nelle spese di personale siano compensati mediante l'attribuzione di mandati esterni, ha spiegato Filippo Lombardi (PPD/TI) a nome della commissione.

La minoranza ha chiesto la bocciatura della mozione ricordando che dal 2010 le uscite per i mandati di consulenza non siano praticamente aumentate e che nel 2017 sono addirittura diminuite. Imporre tagli già ora è quindi inopportuno, ha sostenuto, invano, Hans Stöckli (PS/BE).

La mozione torna ora sui banchi del Nazionale.