Istituito nel 2003, e prolungato a due riprese, il programma ha permesso di creare oltre 57'000 posti di accoglienza diurna, in scuole e presso famiglie, ha ricordato Anne Seydoux (PPD/JU) a nome della commissione. Malgrado ciò mancano ancora posti di accoglienza: molti asili nido non possono dare seguito a tutte le richieste presentate dai genitori. Per questo motivo va prorogata dal 2019 al 2023 la pertinente legge federale, ha sostenuto la giurassiana.
In questo modo si potrà conciliare vita professionale e famigliare incitando in particolare le madri a reinserirsi nel mondo del lavoro in un periodo dove c'è carenza di personale qualificato, ha sottolineato Filippo Lombardi (PPD/TI).
Anne Seydoux ha aggiunto che con questo terzo programma si potranno utilizzare i fondi non impiegati in quelli precedenti. Con il primo programma c'erano 200 milioni a disposizione, ma ne sono stati spesi solo 70 poiché i progetti non erano ancora maturi.
Una minoranza composta da rappresentanti di PLR e UDC proponeva invece di non entrare in materia né sul progetto di legge concernente la proroga del programma né sul decreto finanziario. Essa riteneva che il settore della custodia di bambini, complementare alla famiglia incomba principalmente ai Cantoni e ai Comuni, i quali dal 2003 a questa parte "sono stati sostenuti abbondantemente dalla Confederazione", ha affermato Joachim Eder (PLR/ZG).
Non si tratta di essere per o contro la custodia di bambini al di fuori della famiglia, ma un programma di incentivazione deve avere una scadenza, ha aggiunto.
"Dopo 16 anni è ora di terminare questo programma. Stiamo trasformando un programma di incitamento in un articolo per il sovvenzionamento permanente della custodia dei bambini", gli ha fatto eco invano Hannes Germann (UDC/SH).
La custodia di bambini complementare alla famiglia è prioritariamente di competenza dei Cantoni e dei Comuni, mentre il ruolo della Confederazione, che ha già finanziato due volte un prolungamento del programma d'incentivazione, è sussidiario, ha ricordato il consigliere federale Alain Berset. Anche per questo motivo, e malgrado "il bilancio del programma sia molto positivo", la proroga va bocciata, ha aggiunto il ministro dell'interno.
Al voto, la maggioranza degli Stati non l'ha però seguito e ha approvato la proroga del programma federale. Secondo la regola del freno all'indebitamento, per liberare i fondi è necessaria una votazione a maggioranza qualificata (ossia con almeno 24 "sì").
Hanno votato contro la proroga i gruppi PLR e UDC, favorevoli PS, PPD, PBD e Verdi. Alla fine la regola del freno all'indebitamento è stata superata con 28 "sì", 15 "no" e 2 astensioni.
Il dossier è ora pronto per le votazioni finali.