Le casse di compensazione (CAF) versano ogni anno complessivamente 5,8 miliardi di franchi a 1,1 milioni di persone. Tuttavia gli assegni famigliari sono finanziati attraverso una percentuale del salario prelevata dal datore di lavoro, che non è fissata in modo uniforme, ma varia in modo considerevole (tra lo 0,10 e il 3,36% del salario soggetto all'AVS), da qui la necessità di prevedere una compensazione.
Con la perequazione degli oneri, chiesta dalla mozione, le aliquote sarebbero ripartite più equamente fra tutte le CAF di un cantone.
Attualmente la decisione di introdurre tale perequazione per gli assegni familiari è lasciata ai Cantoni: in 16 hanno deciso di introdurla parzialmente o integralmente, mentre 7 hanno scelto di non adottarla. In Ticino e a Berna la sua introduzione è già stata decisa ma non ancora realizzata, mentre a Zurigo e a Basilea Città sono in corso discussioni, ha spiegato il ministro della sanità Alain Berset.
Il consigliere federale ha tentato invano di convincere il plenum come a livello federale non vi fosse bisogno di legiferare in questo ambito. Berset ha invocato il federalismo: a suo avviso, i Cantoni devono avere la libertà di introdurla (anche parzialmente) o no.
Ma la maggioranza del plenum non lo ha seguito e ha deciso di accogliere la mozione. Nel marzo scorso gli Stati avevano fatto altrettanto, seppur di misura con 20 voti contro 18.