Per il Ticinese, è paradossale che persone condannate in Svizzera per sostegno allo Stato islamico non vengano espulse, magari verso la Siria o l'Iraq, mentre stranieri perfettamente integrati provenienti dalle stesse regioni devono lasciare il nostro Paese dopo anni che risiedono da noi.
Il deputato PPD ha criticato il governo, secondo il quale certe espulsioni non possono essere eseguite per motivi di sicurezza, facendo così passare in secondo piano la vita dei cittadini onesti.
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha ammesso che vi sono persone considerate pericolose residenti in Svizzera, anche dopo aver purgato una pena detentiva. La loro espulsione può anche essere ordinata qualora il Paese di origine sia considerato poco sicuro.
Tuttavia, l'amministrazione federale deve tenere conto anche del principio internazionale, presente nella nostra Costituzione federale, del non respingimento, secondo il quale una persona non può essere allontanata verso il Paese di provenienza se rischia di essere torturata oppure di essere sottoposta a pene draconiane.
Sommaruga ha ricordato che i suoi servizi stanno in ogni caso elaborando tutta una serie di misure di polizia destinate proprio al controllo di questi soggetti pericolosi. Nonostante queste rassicurazioni, il plenum ha preferito seguire la mozione Regazzi che, per diventare vincolante, dovrà ancora essere accolta dalla Camera dei Cantoni.