(ats) Abrogato nel 1998, l'obbligo di autorizzazione per la partecipazione di oratori stranieri a manifestazioni politiche in Svizzera va reintrodotto. È quanto auspica una mozione del consigliere nazionale Daniel Fässler (PPD/AI), adottata oggi dal plenum per 90 voti a 85 e 3 astenuti. Il dossier va agli Stati.

Secondo Fässler, le disposizioni abrogate avevano dato buona prova per decenni, garantendo la quiete nel nostro Paese in questo settore.

A suo avviso, la dimostrazione di decine di migliaia di sostenitori del presidente turco Erdogan nel 2016 a Colonia e l'intenzione degli organizzatori di dare la parola a politici turchi ha suscitato scalpore nell'opinione pubblica tedesca.

Queste comparse sono poi state proibite con una sentenza della Corte costituzionale federale. Secondo l'autore della mozione, la Svizzera farebbe bene a premunirsi contro tali situazioni tornando a vietare i discorsi di oratori politici stranieri a manifestazioni politiche.

Per la consigliera federale Simonetta Sommaruga, attualmente la Confederazione dispone sufficienti strumenti per vietare, laddove necessario, a un oratore straniero che si trova ancora all'estero o che è già entrato in Svizzera, di intervenire durante una manifestazione politica. Ciò vale anche per i Cantoni. Per questo motivo, non vi è bisogno di reintrodurre un divieto come quello vigente fino al 1998, tanto più che esso può essere aggirato facendo capo ad Internet.