Per l'autore della mozione, il consigliere nazionale Daniel Bourgeois (PLR/FR), sempre più persone "dichiarano fallimento senza che si tratti di una conseguenza diretta di un rischio imprenditoriale mal valutato, bensì il risultato di un'insolvenza o di un indebitamento scientemente orchestrato".
A volte, poi, durante la breve durata di vita della società i gerenti o amministratori cedono attivi a un'altra entità in formazione o da poco iscritta nel registro di commercio e, di conseguenza, svuotano rapidamente queste società della loro sostanza per metterle in procedura di fallimento.
Sovente capita inoltre che le stesse persone si rimettono in affari, lasciando dietro di sé una scia di debiti e pendenze, non solo con i creditori, ma anche con le assicurazioni sociali, a detrimento dello Stato e degli impiegati.
Questo modello di affari, secondo Bourgeois, consente inoltre di offrire prezzi al ribasso che sbaragliano qualsiasi concorrenza da parte di imprese che rispettano il quadro normativo, creando quindi nei loro confronti una forma di concorrenza sleale inammissibile.
Nella sua risposta, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha affermato che il Governo si sta già occupando della questione e che la richiesta della mozione fa parte dell'armamentario per evitare abusi facendo capo alla procedura di fallimento.