(ats) Esistono già piani per l'impiego da parte della Confederazione di agenti della polizia militare in aiuto alle Guardie di confine, se necessario. Per questo motivo, con 29 voti a 14 il Consiglio degli Stati ha giudicato oggi inutile trasmettere al Consiglio federale una mozione dell'UDC, già approvata dal Nazionale, dal momento che i suoi obiettivi sono già adempiuti.

In commissione, l'atto parlamentare dei democentristi era stato approvato per un solo voto (6 a 5 e 2 astensioni). La commissione aveva anche deciso di modificarlo per fare in modo che gli agenti della polizia militare (al massimo 50) potessero essere impiegati dappertutto, e non solo al confine meridionale della Svizzera, come il Ticino, notoriamente in prima linea quando aumenta il flusso di migranti.

Al voto l'ha però spuntata la minoranza della commissione preparatoria, spalleggiata dal consigliere federale Ueli Maurer, secondo la quale il Consiglio federale ha già pronti piani di intervento nel senso richiesto dall'atto parlamentare, ormai superato.

Secondo Maurer, l'esercito e il Corpo delle guardie di confine hanno infatti già elaborato una pianificazione dettagliata per impiegare in caso di necessità fino a 50 membri della Sicurezza militare. Questi possono essere messi a disposizione in tre giorni per sostenere le guardie di confine nella gestione della situazione migratoria, ha rammentato il ministro delle finanze.