(ats) Servono misure per arrivare alla parità salariale fra uomini e donne. È l'opinione del Consiglio nazionale che, con 107 voti contro 85 e due astenuti, ha deciso di entrare in materia sulla pertinente legge. La camera discuterà ora la discussione di dettaglio.

La minoranza proponeva di non entrare in materia, sottolineando il successo delle misure volontarie oltre che i pericoli del nuovo progetto per il carattere liberale del mercato del lavoro.

Il dossier - adottato dal Consiglio degli Stati nella sessione estiva - prevede l'obbligo per le imprese che impiegano 100 o più dipendenti (il governo di fissare questa soglia a 50) di svolgere ogni quattro anni un'analisi sulla parità salariale, sottoponendola poi a una verifica da parte di un organismo indipendente.

Alla competente commissione del Nazionale, la proposta dei 100 dipendenti è stata approvata dopo diverse votazioni su proposte che andavano da un massimo di 250 a un minimo di 10 impiegati. Oggi diverse minoranze chiederanno di fissare il limite a 250, 50 o 10 collaboratori. Un'altra minoranza invece propone di esprimere sempre il numero di collaboratori in equivalenti a tempo pieno.