Il "senatore" Jean-René Fournier (PPD/VS) ha convinto il plenum che i due testi perseguono obiettivi moderati: il canton Vallese e quello dei Grigioni non cercano di definire il numero di persone supplementari assegnate al Corpo, ma chiedono semplicemente un potenziamento degli effettivi, affinché siano adeguati per far fronte alla situazione in materia di sicurezza.
I cantoni di frontiera dubitano che i responsabili a Berna siano davvero consapevoli della situazione delle regioni interessate, ha indicato Stefan Engler (PPD/GR). Gli effettivi delle guardie di confine dipendono spesso dall'umore dei parlamentari al momento dei dibattiti sul budget della Confederazione.
Una forte minoranza, per bocca di Josef Dittli (PLR/UR), ha spiegato invano che le misure adottate negli ultimi anni (l'aumento del numero di posti, la modernizzazione degli strumenti tecnici delle guardie di confine, l'adeguamento del piano di impiego, l'utilizzo di mezzi dell'esercito ecc.) consentono al Cgcf di assolvere ai propri compiti in modo adeguato in caso di crisi.
Ieri, il Consiglio degli Stati aveva respinto, giudicandola inutile, una mozione dell'UDC che chiedeva la possibilità di impiegare la polizia militare a sostegno delle guardie di confine in caso di forte afflusso di migranti.
Il Nazionale deve ancora pronunciarsi sulle due iniziative cantonali.