(ats) Il Corpo delle guardie di confine (CGCF) va rafforzato nei prossimi due anni con almeno 44 posti a tempo pieno. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale adottando una mozione della sua commissione preparatoria per 161 voti a 10 (7 astensioni), nonostante il parere contrario del Consiglio federale.

Secondo il tenore della mozione, vanno sfruttate anche le sinergie e le risorse di personale derivanti dall'attuazione del programma di trasformazione DaziT dell'Amministrazione federale delle dogane.

A parere del consigliere federale Ueli Maurer, un possibile incremento del numero di guardie di confine potrebbe essere attuato solo a partire dal 2022.

Negli ultimi anni, crediti ridotti e bisogni urgenti in altri ambiti politici, combinati alla limitazione del personale federale a 35 mila posti richiesta dal Parlamento, hanno impedito al Consiglio federale di modificare le priorità in materia di personale, come era nelle sue intenzioni iniziali. Al momento, non si intravvedono possibilità a breve termine per tagliare un numero importante di posti e aumentare così l'effettivo delle guardie di confine.

Un argomento che non ha fatto presa sul plenum, che oltre ad accogliere la mozione, ha approvato tacitamente le iniziative cantonali di San Gallo e Basilea Campagna per il potenziamento del corpo.

Due giorni fa, il Consiglio degli Stati ha accolto due iniziative cantonali simili inoltrate dai Grigioni e dal Vallese, contro il parere della sua commissione preparatoria.