(ats) La tassa sui composti organici volatili (COV) non deve essere abolita, anche se gli obblighi imposti alle imprese dovrebbero essere semplificati. Il Consiglio degli Stati ha oggi tacitamente modificato in tal senso una mozione di Walter Wobmann (UDC/SO). Il dossier ritorna al Nazionale, che l'anno scorso l'aveva accolta invocando motivi economici.

Secondo l'autore della mozione, i valori limite di emissione stabiliti nell'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico già offrono strumenti sufficienti per proseguire la riduzione attuata finora in questo ambito. A suo avviso, l'abolizione della tassa consentirebbe di ridurre i costi amministrativi e finanziari (130 milioni di franchi all'anno) per le aziende.

Con la modifica della mozione si mantiene invece la tassa riducendo il più possibile gli oneri amministrativi legati alla sua applicazione. Anche il Consiglio federale, per bocca della ministra dell'ambiente Doris Leuthard, si è allineato a questa proposta.

In un primo tempo, il governo era contrario alla mozione. Se liberati nell'aria, i COV possono avere effetti nocivi sia per l'uomo che per l'ambiente, aveva ricordato Leuthard nel dibattito al Nazionale, precisando che sono precursori dell'ozono a basse quote e contribuiscono all'aumento dell'inquinamento da polveri fini.

Secondo il governo, i risultati finora raggiunti nella riduzione delle emissioni di COV sono da ricondurre alla combinazione della tassa d'incentivazione con le prescrizioni dell'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico, come pure alle prescrizioni sui gas di scarico per i motori.

Inoltre, le aziende industriali che hanno adottato misure di riduzione delle emissioni di COV sono esentate dalla tassa. L'abolizione comporta il rischio che le emissioni di COV aumentino nuovamente e mettano in discussione i successi già raggiunti, aveva messo in guardia invano Leuthard.

Oggi i "senatori" l'hanno seguita, accogliendo il testo nella sua versione modificata.