Il governo vuole che ci sia una certa concorrenza dal momento che la costruzione di nuove reti a banda larga ha fatto nascere il timore che possano svilupparsi dei monopoli. Per scongiurarli, propone di darsi la facoltà di intervenire con un'ordinanza se il mercato non dovesse funzionare.
Questa possibilità non è però piaciuta al plenum, che teme per il futuro degli investimenti necessari allo sviluppo della rete, specie nelle zone discoste. Per 127 voti a 57 vuole fare in modo che la disaggregazione della rete locale rimanga primariamente limitata al cavo in rame.
Per garantire anche in futuro l'attuale concorrenza ha però proposto che il Consiglio federale, a scadenza triennale, renda conto alle Camere in merito allo sviluppo degli investimenti e del servizio universale, alla qualità e ai prezzi dei servizi di telecomunicazione offerti nonché alla concorrenza fra le reti.
In merito agli scopi della legge, la maggioranza del plenum ha voluto rimanere alla normativa attuale per quanto attiene alla protezione dei consumatori contro la pubblicità sleale e i servizi a valore aggiunto. La legge attuale protegge contro la "pubblicità di massa", mentre il Consiglio federale proponeva di stralciare la precisazione "di massa", per allargare il campo di applicazione della legge.
La Camera del popolo ha anche bocciato la proposta del Governo di inserire tra gli scopi della legge la protezione dei bambini e dei giovani dai pericoli risultanti dall'utilizzazione dei servizi di telecomunicazione. Anche in questo caso il plenum ha preferito rimanere alla normativa attuale che, in materia, non prevede nulla.
Tuttavia, altri articoli di legge a protezione dei giovani dai pericoli della pornografia sono previsti dal progetto e in commissione non hanno suscitato opposizione.