(ats) La moratoria sull'apertura di studi medici va prorogata fino alla fine del 2021, in attesa di un nuovo sistema di regolamentazione che permetta ai singoli cantoni di stabilire un numero massimo di dottori autorizzati a fatturare a carico dell'assicurazione obbligatoria delle cure. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale approvando - con 160 voti favorevoli e uno solo contrario - una revisione Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal).

L'attuale sistema di limitazione delle autorizzazioni ad esercitare non si applica ai medici che hanno lavorato almeno tre anni in un centro svizzero di formazione riconosciuto e non permette di ridurre efficacemente l'offerta e di favorire l'insediamento di medici nelle zone periferiche.

Il Consiglio federale ha presentato in maggio un nuovo progetto che prevede la possibilità per i cantoni di fissare limiti massimi per specializzazione medica e per regione. Le nuove disposizioni consentiranno alle autorità cantonali di bloccare le autorizzazioni se i costi per una determinata specializzazione aumentano più della media. I tetti massimi inoltre saranno valevoli per tutti i medici attivi nel settore ambulatoriale che esercitano in uno studio medico privato o in un ospedale. Il Parlamentato discuterà di queste proposte tra due settimane.

Per evitare che vi siano "lacune" nel sistema di limitazione della autorizzazioni e che il numero di studi medici aumenti mentre il Parlamento dibatte del progetto governativo, l'attuale moratoria - che arriva a scadenza il 30 giugno 2019 - va appunto prorogata di due anni, fino a fine giugno 2021. I Cantoni hanno espresso parere positivo su tale prolungamento, ha ricordato Philippe Nantermod (PLR/VS) a nome della commissione.

La proposta adottata oggi trae origine da un'iniziativa parlamentare della Commissione della sicurezza sociale del Consiglio nazionale. Gli Stati devono ancora esprimersi.