Ieri, nel primo giorno di dibattiti, il plenum ha approvato i primi tagli - seppur limitati - rispetto al progetto governativo. La maggioranza si è infatti pronunciata per maggiori economie nella voce "Spese per beni e servizi" (-19 milioni) e nell'aiuto sociale per il settore dell'asilo (-45 milioni). È invece stato risparmiato dai tagli il personale federale. Tra le proposte di economie respinte vanno segnalate anche i 78 milioni nel budget del Dipartimento degli affari esteri (97 contro 91 e 1 astenuto).
Finora il plenum non si è distanziato dalle proposte della sua commissione delle finanze. Quest'ultima prevede di ridurre le spese di 70,2 milioni. Molte decisioni sono però state prese di misura, con un solo voto di scarto su singoli crediti. La Camera dei cantoni si pronuncerà invece lunedì. La sua commissione preparatoria ha aumentato il budget di 101,7 milioni di franchi rispetto alla versione del Governo. Tale incremento è destinato in particolare alla formazione, al Corpo delle guardie di confine, ai Mondiali 2020 di ciclismo su strada e del Museo alpino.
Gli Stati, che pure siederanno solo fino alle 11.00, si occuperanno in particolare, a livello di divergenze, della Legge federale sulla parità dei sessi. Durante la sessione autunnale il Nazionale aveva introdotto due divergenze: solo le aziende a partire da 100 posti a tempo pieno - e non a partire da 100 dipendenti - sarebbero tenute a effettuare ogni quattro anni un'analisi aziendale sulla parità salariale. Inoltre, nell'accertamento delle dimensioni delle imprese non sarebbero presi in considerazione gli apprendisti.
La commissione preparatoria degli Stati si è detta d'accordo su questo ultimo punto, ma propone di dare la preferenza al criterio del numero dei collaboratori e non dei posti a tempo pieno. I tempi parziali sono occupati soprattutto da donne e seguendo la proposta del Nazionale il provvedimento interesserebbe meno proprio le imprese che utilizzano maggiormente i tempi parziali.
La Camera dei cantoni si occuperà anche della protezione di vittime di violenza domestica e stalking, della limitazione dei viaggi dei rifugiati nei loro Paesi d'origine, della concessione dell'immunità a coloro che riparano il torto commesso (nei casi di lieve entità) e della proibizione delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere.
Per raggiungere quest'ultimo obiettivo, il Parlamento prevede di modificare la norma penale contro il razzismo presente nel Codice penale. Oggi, una minoranza chiederà al plenum di rinunciare a considerare anche l'identità di genere e di limitarsi al solo orientamento sessuale.