Si tratta comunque di una possibilità, non di un obbligo, ha sottolineato la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga. Occorrer infatti evitare di penalizzare ulteriormente le vittime: spesso infatti vittima e autore di violenza domestica sono economicamente legati tra loro.
I "senatori" non hanno invece voluto chiedere al Consiglio federale la stesura di un rapporto sull'efficacia delle misure adottate. Il dossier torna ora al Nazionale per quest'ultima divergenza.
Tutte gli altri provvedimenti previsti dalla nuova legge sono già stati adottati dalle due Camere nelle passate sedute. Le modifiche che saranno apportate al diritto civile e penale non rappresentano tuttavia cambiamenti fondamentali, ma miglioramenti puntuali.
Il testo prevede una serie di misure con cui migliorare ulteriormente la protezione delle persone vittime di violenza domestica o di stalking, ad esempio con l'introduzione di dispositivi elettronici per sorvegliare il rispetto dei divieti di avvicinamento e di contatto.
A livello penale sarà introdotto un nuovo disciplinamento della sospensione o dell'abbandono di un procedimento per lesioni semplici, vie di fatto reiterate, minacce o coazione nei rapporti di coppia. La decisione sulla prosecuzione del procedimento non dipenderà più unicamente dalla volontà della vittima.
In futuro, spetterà alle autorità penali decidere considerando l'insieme delle circostanze, per ridurre il rischio che la vittima possa essere messa sotto pressione dall'imputato.
Inoltre, la sospensione del procedimento dovrebbe essere decisa solo se migliorerà la situazione della vittima. Non sarà ammessa in caso di sospetta recidiva nel rapporto di coppia. L'autorità avrà pure la facoltà di obbligare l'imputato a seguire un programma rieducativo contro la violenza.