In casa PPD, Viola Amherd, che ha ottenuto 148 voti su 240 schede valide, ha beneficiato di una maggior notorietà tra i colleghi: siede al Consiglio nazionale dal 2005. L'altra candidata popolare-democratica, la consigliera di Stato urana Heidi Z'graggen, che ha ottenuto 60 voti, ha sofferto del fatto di non essere presente a Berna.
Ieri, infatti, il capogruppo del PS alle Camere federali, Roger Nordmann, non aveva nascosto il fatto che se si conosce bene cosa pensa e come vota Amherd per via della sua attività parlamentare a Berna, poco si sa di Z'graggen, se non quanto da lei affermato durante le audizioni.
Accettando l'elezione, Amherd ha affermato di essere consapevole della responsabilità affidategli e che svolgerà la funzione "con sincerità e collegialità". "Al fine di ottenere soluzioni durevoli ho bisogno del vostro sostegno", ha aggiunto, precisando che si tratta di "un grande onore per me e il mio cantone".
Amherd è la quarta vallesana ad accedere al Consiglio federale. Prima di lei, l'ultimo è stato Pascal Couchepin (PLR), in carica dal 1998 al 2009. Amherd è l'ottava donna a venir eletta nell'esecutivo federale (Keller-Sutter la nona) e la ventunesima rappresentante del PPD.
In precedenza, la presidente dell'Assemblea federale Marina Carobbio aveva reso omaggio alla predecessora di Amherd, Doris Leuthard: "è una donna di cuore ed è stata sempre popolare", ha affermato la ticinese ricordando i successi da lei ottenuti (ha vinto 16 votazioni popolari su 18).
Parlando del suo mandato in governo, Leuthard l'ha definito un periodo appassionante e intenso. Visibilmente commossa, la ministra uscente ha messo in guardia da un indebolimento del multilateralismo e ha difeso una maggior cooperazione tra gli Stati. "I problemi globali non possono essere risolti a livello nazionale".
Dopo l'elezione di Amherd, l'Assemblea federale ha proceduto con il voto per designare il successore del liberale-radicale Schneider-Ammann. Senza sorprese, la sangallese Keller-Sutter è stata già eletta al primo turno con 154 voti su 237 schede valide. Lo sfidante Hans Wicki (NW) ha ottenuto 56 preferenze.
Da notare che Keller-Sutter era già stata candidata al Consiglio federale otto anni fa quando era ancora consigliera di Stato nel suo cantone. Per succedere al dimissionario Hans-Rudolf Merz l'Assemblea federale aveva però scelto proprio l'attuale ministro uscente Schneider-Ammann, a conferma del fatto che i candidati non presenti a Berna hanno tradizionalmente poche possibilità di accedere al governo.
Nel suo discorso davanti alle Camere riunite, la neoeletta ha affermato di accettare l'incarico "con grande piacere e grande rispetto". Keller-Sutter ha parlato di concordanza: "occorre collaborazione in seno al Consiglio federale per ottenere maggioranze in Parlamento e davanti al popolo".
Con l'elezione di Keller-Sutter, la Svizzera orientale torna dopo anni ad essere rappresentata in governo. La neoeletta è la sesta sangallese ad accedere al Consiglio federale. Prima di lei, l'ultimo è stato Kurt Furgler (PPD), in carica dal 1972 al 1986.
Nel discorso di commiato a Schneider-Ammann, la presidente dell'Assemblea federale Marina Carobbio ha evocato i grandi successi del consigliere federale, come i numerosi accordi commerciali conclusi dalla Confederazione. La ticinese ha anche ricordato la formazione professionale, un tema che è stato molto a cuore di Schneider-Ammann: "lo si è visto a SwissSkills - il Campionato svizzero delle professioni, ndr - dove il ministro bernese su molte fotografie appare fiero e felice accanto ai giovani".
Nel suo discorso di addio, Johann Schneider-Ammann ha sottolineato l'importanza dell'economia nella politica e nella società elvetica. Il ministro dimissionari ha spezzato una lancia in favore di una società liberale. "Bisogna osare di più", ha affermato sostenendo che non bisogna mai guardare indietro. "Chi agisce non arriva mai in ritardo all'obiettivo".
Le due neo consigliere federali Viola Amherd e Karin Keller-Sutter hanno poi prestato giuramento alle 10.06 precise. Hanno dichiarato "lo giuro" alzando tre dita della mano destra come vuole la tradizione. Entreranno in carica il prossimo 1° gennaio.