(ats) Dopo lo smacco del 2006, il Consiglio federale deve riavviare negoziati con gli Stati Uniti per la conclusione di un accordo di libero scambio. Lo chiede una mozione del "senatore" Konrad Graber (PPD/LU) accolta oggi tacitamente dal Consiglio degli Stati. L'oggetto va al Nazionale.

Stando a Graber, per un Paese come la Svizzera, fortemente orientato all'esportazione, è fondamentale migliorare le condizioni di accesso ai mercati esteri, specie degli Stati Uniti, il nostro secondo partner commerciale che sta vivendo un periodo di forte crescita.

Considerazioni che hanno trovato il consigliere federale Johann Schneider-Ammann d'accordo. Il ministro dell'economia dimissionario, lascerà infatti la carica a fine anno, ha dichiarato che un'intesa del genere con Washington sarebbe benvenuta, anche perché farlo prima dell'Unione Europa sarebbe senz'altro vantaggioso per la economia elvetica.

Tuttavia, ha ammonito, negoziati potranno essere avviati con gli Stati Uniti solo se siamo sicuri di poter ottenere risultati concreti in tempi brevi. Per questo, prima di imbarcarci in un'impresa del genere saranno necessari ancora due o tre colloqui esplorativi con la controparte per vedere se ci sono le condizioni per intavolare trattative. Da parte svizzera, l'aspetto più sensibile rimane quello dell'agricoltura, sul quale tra l'altro si erano arenati i primi colloqui.

Gli Americani, ha aggiunto il ministro bernese del PLR, sono disposti a negoziare, allo scopo di ottenere un'intesa in breve tempo, entro la fine del 2019 per esempio. Non sono disposti a perdere tempo per un'economia di soli 8 milioni di consumatori, ha spiegato Schneider-Ammann.