La Camera del popolo era chiamata oggi ad esprimersi sull'iniziativa, lanciata dall'Associazione Svizzera Inquilini (ASI), e sul controprogetto proposto dal Consiglio federale. Su quest'ultimo punto la Commissione dell'economia e dei tributi (CET) proponeva la non entrata in materia. Visto che il plenum ha deciso con 104 voti contro 78 di entrare nel merito, l'esame di tutto l'incarto è stato rinviato a venerdì, nell'attesa che la CET possa appunto esprimersi sui contenuti della controproposta.
Il Nazionale oggi ha comunque avuto il tempo di discutere a lungo sui contenuti di iniziativa e controprogetto. Il testo dell'ASI chiede a Confederazione e Cantoni di "promuovere la costruzione di alloggi a pigione moderata e a evitare progetti speculativi sul poco spazio edificabile rimasto". La proposta di modifica costituzionale prevede inoltre che il 10% degli alloggi di nuova edificazione siano di proprietà di enti pubblici.
Tali obiettivi sono eccessivi e irrealistici, ha sostenuto il relatore commissionale Olivier Feller (PLR/VD). La situazione del mercato immobiliare varia inoltre da regione a regione, non è quindi opportuno imporre una rigida percentuale - come detto il 10% - di alloggi di pubblica utilità in tutta la Svizzera.
"Il mercato degli alloggi locativi non è più così teso come negli scorsi anni", ha aggiunto Giovanni Merlini (PLR/TI). Il ticinese ha ricordato l'esperienza degli anni tra il 1975 e il 1995 quando furono costruiti 130'000 appartamenti con la promozione della Confederazione. Un elevato numero di alloggi non poté essere locato e Berna dovette farsi carico di perdite per 700 milioni di franchi.
Merlini si è invece espresso a favore del credito quadro di 250 milioni. Un credito che, secondo il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, rappresenta lo strumento appropriato: "può adattarsi all'evoluzione del mercato dell'alloggio ma anche agli imperativi budgetari".
Nel dettaglio, questi 250 milioni andranno a favore dell'edilizia abitativa di utilità pubblica sulla base della legge federale riguardante la promozione dell'alloggio (LPrA). "Si tratta di un segnale forte che indica come il governo penda sul serio la questione", ha sostenuto il ministro dell'economia.
Una minoranza composta da UDC e da parte del gruppo PLR ha chiesto la bocciatura di iniziativa e credito quadro sostenendo che già oggi la Confederazione fa molto per promuovere l'edilizia abitativa a scopi di utilità pubblica insieme ai Cantoni e i comuni.
Per Bruno Walliser (UDC/ZH) la carenza di alloggi a prezzi a buon mercato non ha nulla a che vedere con il programma di promozione della Confederazione, ma è piuttosto la conseguenza dell'immigrazione: "l'anno scorso si sono trasferite in Svizzera complessivamente 31'250 persone [...], persone che vogliono naturalmente vivere in un appartamento".
Da parte sua, la sinistra vorrebbe una approvazione sia dell'iniziativa, sia del credito quadro. Il problema della penuria di alloggi a prezzi sostenibili è reale, in particolare degli agglomerati, ha sostenuto il consigliere nazionale e presidente dell'ASI Carlo Sommaruga (PS/GE). Inoltre, gli affitti non diminuiscono malgrado il calo dei tassi ipotecari.
L'iniziativa, ha aggiunto il ginevrino, risponde ai bisogni di affitti abbordabili dell'insieme delle categorie sociali. Insomma, nel contesto attuale, il calo delle pigioni è da considerarsi una "fake news". Il testo dell'ASI permetterebbe invece di trovare una soluzione per i più deboli e la classe media.
Come detto, i dibattiti riprenderanno venerdì. L'iniziativa popolare dovrebbe essere respinta in blocco dallo schieramento borghese, con la sinistra che voterà a favore. Il credito di 250 milioni dovrebbe venir bocciato dall'UDC e da parte del PLR, ma approvato da PPD, PS, Verdi e diversi liberali-radicali. Dovrebbe quindi essere approvato.