In un primo momento, il Consiglio federale avrebbe voluto centralizzare a Posieux (FR) l'istituto attualmente suddiviso in diversi cantoni (in Ticino è attiva una stazione a Cadenazzo) e di tagliare del 20% il budget. L'Unione svizzera dei contadini (USC), spalleggiata da molti deputati, temeva la soppressione di 600 impieghi. L'USC aveva inoltre stigmatizzato la mancanza di concertazione con gli ambienti interessati.
Ebbene, il 30 novembre l'esecutivo ha presentato un piano di ristrutturazione che va incontro alle esigenze delle due mozioni. Esso prevede per Agroscope, il centro di competenza della Confederazione per la ricerca in agricoltura, un campus di ricerca centrale a Posieux, due centri di ricerca regionale (uno nel Canton Vaud a Changins e uno nel canton Zurigo a Reckenholz) e sei stazioni sperimentali locali (oggi sette). La stazione di Cadenazzo verrebbe mantenuta.
La trasformazione, che dovrebbe farsi nel giro di dieci anni, dovrebbe consentire risparmi pari a 16 milioni di franchi, somma che verrà investita nella ricerca, aveva indicato il Dipartimento federale dell'economia, della ricerca e della formazione (DEFR) a fine novembre. Entro la fine del 2019, il DEFR dovrà sottoporre al Consiglio federale un progetto dettagliato e un piano di realizzazione.
Oggi, sia i relatori della commissione che il consigliere federale Johann Schneider-Ammann si sono detti soddisfatti di questa soluzione che tranquillizza soprattutto i ricercatori, inquieti per il loro futuro. Si trattava insomma di ristabilire la fiducia con i collaboratori e di preservare competenze preziose per la ricerca agronomica svizzera.
Il piano del Governo
Oggi la stazione di ricerca Agroscope è suddivisa in tre sedi equivalenti - Posieux (FR), Changins (VD) e Reckenholz (ZH) - e sette stazioni specializzate in tutto il Paese. I parallelismi che ciò comporta a livello di infrastrutture di ricerca implicano elevati costi operativi e infrastrutturali e ostacolano le sinergie, secondo l'esecutivo. Da qui l'idea di cambiare.
La soluzione escogitata offrirebbe il miglior equilibrio tra incremento dell'efficienza (in particolare per le infrastrutture), rispetto delle differenze linguistiche, fattibilità e sinergie a livello di ricerca interdisciplinare.
Attualmente, Agroscope conta 1019 posti di lavoro: 265 a Posieux, 160 a Changins, 247 a Reckenholz. La sette stazioni specializzate situate in Vallese, Ticino, Svizzera tedesca e romanda annoverano assieme 347 posti di lavoro.
Nell'operare la scelta finale, il Governo ha vagliato quattro varianti. Quella scelta, la variante B con un campus e due Hub prevede circa 570 posti di lavoro a Posieux, mentre a Reckenholz e Changins vi lavorerebbero da 100 a 150 persone. Le sei stazioni sperimentali decentralizzate avrebbero un totale di 112 posti di lavoro della Confederazione.