In merito al testo sugli alloggi abbordabili, lanciato dall'Associazione Svizzera Inquilini (ASI), la Camera del popolo ha approvato mercoledì, contro il parere della commissione, l'entrata in materia su un controprogetto. L'esame di tutto l'incarto è così stato rinviato a oggi, nell'attesa che la Commissione dell'economia e dei tributi possa appunto esprimersi sui contenuti della controproposta.
Ieri l'altro il Nazionale ha comunque avuto il tempo di discutere a lungo sui contenuti di iniziativa e controprogetto. Il testo dell'ASI chiede a Confederazione e Cantoni di "promuovere la costruzione di alloggi a pigione moderata e a evitare progetti speculativi sul poco spazio edificabile rimasto". La proposta di modifica costituzionale prevede inoltre che il 10% degli alloggi di nuova edificazione siano di proprietà di enti pubblici. Tali obiettivi sono stati ritenuti eccessivi e irrealistici dalla maggioranza borghese.
La controproposta, ossia un credito di 250 milioni per la concessione di mutui ai committenti di utilità pubblica, è invece stato accolto favorevolmente dalla maggioranza di chi si è espresso.
Al voto l'iniziativa popolare dovrebbe così essere respinta in blocco dallo schieramento borghese, con la sinistra che voterà a favore. Il credito di 250 milioni dovrebbe venir bocciato dall'UDC e da parte del PLR, ma approvato da PPD, PS, Verdi e diversi liberali-radicali. Dovrebbe quindi essere approvato.
Il Nazionale si occuperà poi della revisione della legge sul diritto d'autore, il cui esame è iniziato ieri. Scopo della revisione è aggiornare la legislazione agli sviluppi tecnologici e completarla con nuove misure per lottare contro la pirateria su Internet.
La Camera del popolo deve ancora discutere in particolare delle nuove disposizioni sulla Replay-TV. La commissione preparatoria vorrebbe, nella televisione in differita, subordinare la possibilità di saltare la pubblicità al consenso dell'emittente televisiva interessata. Il nocciolo della questione riguarda la destinazione degli introiti pubblicitari.
La fruizione della TV in modalità differita cresce rapidamente e sostituisce gradualmente quella della televisione lineare. Secondo la comunità di interessi Radio e Televisione (IRF) a trarne vantaggio non sono tuttavia le emittenti, quanto piuttosto gli operatori di servizi TV quali UPC, Sunrise e Swisscom.
Secondo quest'ultimi non è invece vero che le reti televisive abbiano subito un calo delle entrate pubblicitarie a causa delle trasmissioni in differita. La proposta della commissione, inoltre, indebolisce le emittenti tradizionali a vantaggio delle nuove piattaforme come Netflix. Nelle scorse settimane anche le associazioni dei consumatori avevano criticato questo emendamento.
Il Nazionale terminerà poi la seduta con le tradizionali votazioni finali. Al Consiglio degli Stati, oltre alle votazioni finali, c'è in programma la proroga dei termini per trattare l'iniziativa dell'ASI sugli alloggi abbordabili.