Il taglio del 10% era sostenuto a destra, mentre a sinistra è stato sottolineato da più parti come questa misura avrebbe arrecato danno soprattutto alla classe media ed era da considerare sproporzionata. Per il ministro dell'interno, Alain Berset, sarebbe stato ingiusto sanzionare chi ha prelevato il capitale, perché chi lo fa, di solito agisce in modo responsabile.
Ruth Humbel (PPD/AG), a nome della commissione, ha replicato che chi ritira capitale è responsabile dei suoi atti. Questa misura, ha aggiunto invano, va inoltre considerata come una contropartita alla decisione netta di non limitare il ritiro di capitale. Il plenum ha però deciso, seppur di misura, di seguire il punto di vista dei "senatori".
Nessuna apertura invece sugli altri punti controversi della riforma. La maggioranza borghese della Camera ha ribadito - con 128 voti a 55 e 2 astensioni - che le persone che dispongono di un patrimonio di almeno 100'000 franchi non dovrebbero più ricevere le PC. Gli Stati avevano invece bocciato l'introduzione di questo limite, che passerebbe a 200'000 per le coppie.
È stata mantenuta anche un'ultima divergenza, che riguarda le franchigie sulla sostanza: ne è prevista una di 25'000 franchi per le persone sole e 40'000 per le coppie. Come il governo, gli Stati vogliono invece ridurle a 30'000 e 50'000 franchi.
Senza discussione la Camera del popolo ha poi eliminato una divergenza sulla questione delle prestazioni per le famiglie con bambini. Ha accettato di non esigere una riduzione delle spese per quelli che hanno compiuto 11 anni.
Il Nazionale ha infine accettato una mozione sella sua commissione della sanità che preconizza che le persone anziane possano ottenere prestazioni complementari all'AVS per finanziare il loro soggiorno in una struttura con assistenza. Questa soluzione permetterebbe di ritardare il loro ingresso in una casa di cura.