(ats) Non c'è ancora unità di vedute fra le due Camere del parlamento in merito alla legge sulle telecomunicazioni. Stamane gli Stati hanno mantenuto alcune divergenze, ma si sono allineati al Nazionale su uno dei temi centrali del dossier, la neutralità della rete.

In futuro i fornitori di servizi online dovranno trattare in modo uniforme tutti i contenuti e i dati. Sono però previste eccezioni per servizi supplementari proposti sulla stessa linea in aggiunta al collegamento internet, come la telefonia 4G sulle reti mobili (VoLTE) e determinati servizi televisivi (IPTV).

Le due Camere hanno trovato un'intesa anche per quanto riguarda il finanziamento degli impianti. Gli Stati volevano che i proprietari di immobili accettassero ulteriori collegamenti solo se gli inquilini ne fanno richiesta e ne sostengono i costi. Per il Nazionale dovrebbero farlo anche se i fornitori di servizi ne sostengono i costi. Gli Stati hanno accolto questa versione.

Nessuna unità di vedute invece su un altro tema cardine della legge: le norme relative alla pedopornografia. Con 32 voti a 9 e 1 astensione il plenum ha ribadito che i fornitori di servizi non solo devono bloccare l'accesso dei loro clienti ai siti internet con contenuti di questo tipo, ma devono anche segnalare casi sospetti a fedpol. Il Nazionale si è finora detto contrario, temendo una caccia alle streghe.

Altre divergenze riguardano aspetti più tecnici della legge. Il dossier torna al Nazionale.