La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura dovrà in particolare riesaminare la modifica legislativa alla luce del compromesso trovato dal gruppo di lavoro sul diritto d'autore, il cosiddetto AGUR. Dovrà anche tenere conto dell'evoluzione del diritto in materia in seno all'Unione europea.
La Svizzera non deve fare da apripista su questo tema, non ha senso, ha spiegato la "senatrice" Géraldine Savary (PS/VD), precisando che una decisione dell'UE è attesa ancora questo mese. Vista l'importanza della revisione, bisogna agire con precauzione, ha aggiunto l'autore della proposta di rinvio in commissione Pirmin Bischof (PPD/SO).
La misure contenute nella Legge sul diritto d'autore proposta dal governo sono dirette contro coloro che rendono accessibili in maniera illegale dei contenuti. È previsto di agire sugli hosting provider in Svizzera, ovvero su coloro che mettono a disposizione dei clienti uno spazio su internet su cui possono salvare informazioni (pagine, siti o applicazioni web).
Sarà compito loro accertarsi che sui loro server non si insedino piattaforme pirata e rimuovere tempestivamente i contenuti lesivi del diritto d'autore. Un provider che crea le condizioni per un rischio particolare di violazione del diritto d'autore deve pertanto premunirsi che i contenuti abusivi rimossi non vengano ripubblicati. Così facendo, non è necessario che il titolare segnali di nuovo la violazione dei suoi diritti.
Quale contropartita, le esecuzioni saranno protette per 70 e non più solo per 50 anni. L'estensione della protezione dà ai produttori più tempo per ammortizzare gli investimenti. Gli operatori della cultura approfitteranno inoltre di una gestione più efficiente dei diritti sui video a richiesta e dell'estensione della protezione per le fotografie (tutte e non solo quelle prodotte dai media). Oggi si possono trovare foto su internet o su libri senza il consenso del fotografo.
I provvedimenti proposti dal disegno di legge non intendono tuttavia "criminalizzare" i consumatori. Ciò significa, per esempio, che un brano musicale messo a disposizione su internet potrà continuare a essere scaricato, per uso privato, anche senza l'autorizzazione del detentore dei diritti.
Nell'esaminare il dossier, la Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati ha introdotto un emendamento che impone ai gestori di piattaforme di comunicazione in Internet (come Google o Facebook) di pagare ai giornalisti un compenso per il loro lavoro.
Da notare che nel corso del dibattito tenutosi in dicembre al Nazionale, la maggioranza aveva deciso di non apportare alcuna modifica alla funzione Replay-TV. In futuro dovrebbe quindi essere sempre possibile saltare la pubblicità, senza il consenso dell'emittente televisiva interessata.