(ats) In futuro ci sarà un solo interesse di mora per quel che concerne le imposte federali, ma questo non andrà fissato tenendo conto dell'evoluzione del mercato. Lo ha deciso il Consiglio nazionale approvando - con 118 voti contro 65 - una mozione di Matthias Jauslin (PLR/AG) modificata dagli Stati.

Attualmente gli interessi di mora ammontano al 3% per l'imposta federale diretta, al 4% per l'imposta sul valore aggiunto e al 5% per le tasse di bollo, l'imposta sul tabacco e sulla birra, l'imposta preventiva e l'imposta sugli autoveicoli. Una differenza difficile da capire secondo Jauslin.

Nella sua mozione l'argoviese chiedeva che i tassi - di mora ma anche rimunerativo - venissero fissati prendendo in considerazione le condizioni del mercato. Per il deputato PLR, tenendo conto del fatto che attualmente gli investimenti sui conti bancari e postali non fruttano quasi più interessi, una PMI verrebbe doppiamente punita se a causa del contesto economico difficile avesse difficoltà a pagare puntualmente le imposte.

In questo caso il tasso d'interesse di mora richiesto nella mozione sarebbe però sensibilmente al di sotto del 5%, aveva fatto notare il governo. Ciò significa che i debitori morosi pagherebbero i crediti fiscali pendenti per ultimo, ossia dopo quelli a cui si applicano tassi d'interesse più elevati. Per evitare questa penalizzazione sistematica del fisco, gli Stati avevano stralciato questo punto dalla mozione. E oggi anche il Nazionale si è detto d'accordo.