(ats) Dopo un lungo dibattito, il Consiglio nazionale ha approvato oggi - con 132 voti favorevoli e 52 contrari - la riforma della Legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA). Scopo della modifica legislativa è ottimizzare i processi nella lotta agli abusi e migliorare il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale della Svizzera e dell'UE. Il dossier ritorna agli Stati per appianare due divergenze minori.

Il 25 novembre scorso il popolo ha adottato con il 64,7% un progetto che consente agli assicuratori di ricorrere a detective privati per sorvegliare le persone sospettate di voler frodare le assicurazioni. Il progetto discusso oggi consente di completare i provvedimenti presi in questo ambito.

La sinistra ha tentato invano di convincere il plenum a non entrare nel merito di una riforma che - a suo avviso - attraverso talune disposizioni va a scapito degli assicurati, ma una proposta in tal senso di Silvia Schenker (PS/BS) è stata nettamente respinta dal plenum, con 132 voti contro 51.

Versamenti sospesi

La revisione prevede, ad esempio, la sospensione del versamento di prestazioni pecuniarie agli assicurati che si sottraggono ingiustificatamente all'esecuzione di pene o misure, ha spiegato il consigliere federale Alain Berset. Attualmente il versamento viene sospeso solo nel momento in cui la persona condannata subisce effettivamente una pena o una misura.

Saranno inoltre disciplinate le modalità della sospensione cautelare delle prestazioni nel caso in cui vi sia il sospetto fondato che esse siano state ottenute indebitamente. Le assicurazioni lo fanno già, ma finora i tribunali non si accordavano sul tema, in assenza di una base legale chiara. Per esempio, i pagamenti delle rendite potranno essere sospesi anche se l'assicurato sfugge alla prigione lasciando la Svizzera.

Sospensione automatica

Una minoranza, composta da UDC, PBD e PPD, è riuscita oggi a introdurre anche una sospensione automatica del pagamento delle prestazioni per perdita di guadagno, imprimendo un ulteriore giro di vite al progetto. Nella versione governativa, accolta dagli Stati, si menzionava che il pagamento "può essere" e non "è" sospeso. Alain Berset ha deplorato invano che "occorre mantenere un margine d'apprezzamento".

Altra modifica: le assicurazioni avranno a disposizione tre anni, anziché uno come finora, per chiedere la restituzione delle prestazioni indebitamente ottenute a partire dal momento in cui hanno scoperto il misfatto.

Spese per la sorveglianza

Se una persona ha ottenuto o tentato di ottenere prestazioni assicurative fornendo scientemente indicazioni inesatte, l'assicuratore può addebitargli le spese supplementari che ha sostenuto per la sorveglianza.

La maggioranza ha reputato tuttavia inutile la precisazione apportata dagli Stati, secondo la quale le spese debbano essere addossate soltanto "in misura adeguata". Il principio di proporzionalità è già garantito dalla Costituzione, ha fatto valere con successo la maggioranza di centro-destra.

Bea Heim (PS/BS) ha tentato invano di convincere il plenum che tale precisazione è importante, poiché le spese possono ammontare fino a 15'000 franchi e la fattura è difficile da controllare.

Procedure di ricorso soggette a spese

La maggioranza ha inoltre deciso, come auspicato dal governo e contro il parere della sinistra, che le procedure di ricorso davanti ai tribunali cantonali delle assicurazioni sociali saranno soggette a spese. Tutte le assicurazioni, e non più solo quella per l'invalidità (AI), potranno imporre alle parti spese di giustizia per i ricorsi, se la legge relativa all'assicurazione in questione lo prevede. Lo scopo è ridurre gli incentivi al prolungamento dei procedimenti giudiziari ed evitare ricorsi inutili.

La revisione permetterà inoltre di coordinare meglio il sistema svizzero di sicurezza sociale con quello dell'Unione europea, tenendo conto della progressiva sostituzione dei moduli cartacei da parte dello scambio elettronico di dati, ha sottolineato Alain Berset.

Referendum possibile

Il governo avrebbe inoltre voluto approfittare della revisione per iscrivere espressamente nella legge l'esclusione del referendum facoltativo contro convenzioni di sicurezza sociale, codificando una pratica attuale. La Camera del popolo, seguendo quella dei Cantoni, ha però respinto tale eventualità poiché ciò "darebbe l'impressione che il Parlamento voglia limitare i diritti popolari nell'ambito dell'approvazione dei trattati internazionali", ha spiegato Christian Lohr (PPD/TG) a nome della commissione.

A nulla sono valse le obiezioni della sinistra e del consigliere federale Berset, secondo cui solo i trattati standard potrebbero essere approvati dal Parlamento senza possibilità di referendum.