Il problema sollevato da Regazzi riguarda la conversione in legge del decreto sicurezza in Italia, dove si vieta a cittadini italiani di guidare automobili con targhe elvetiche. A detta del deputato ticinese, imprenditore, ciò penalizza soprattutto le PMI ticinesi.
Nella sua risposta, il Governo si dice al corrente dell'inghippo, ossia delle misure introdotte dall'Italia in materia di codice della strada. Le autorità, tramite l'ambasciata svizzera a Roma, ha preso contatto con varie istituzioni italiane onde evitare "potenziali implicazioni negative per le ditte svizzere che affidano un veicolo aziendale a un loro collaboratore frontaliere". Sono previsti al riguardo altri incontri con "l'obiettivo di mitigare questi effetti".