Qualora anche la Camera del popolo approvasse l'atto parlamentare, il Consiglio federale dovrà inserire nella legislazione la possibilità per le organizzazioni di categoria e dei produttori di collaborare con l'ufficio federale competente in vista di sorvegliare e salvaguardare le DOP contro qualsiasi abuso e atto di concorrenza sleale.
Gli agenti di vigilanza dovrebbero in particolare verificare sul mercato che i prodotti agricoli recanti una denominazione protetta siano conformi alla legge e non inducano in errore i consumatori.
"Il sistema attuale non è sufficiente", ha sottolineato Beat Rieder (PPD/VS). Secondo il "senatore" vallesano, la questione di scoprire e punire i casi di frode in relazione alle DOP di prodotti agricoli e prodotti agricoli trasformati (bio, indicazione geografica dei prodotti, montagna e alpe, caratterizzazione della carne, vino) acquisisce una valenza sempre maggiore in un contesto di progressiva apertura del mercato. "Dobbiamo scovare le pecore nere e segnalarle alle autorità", ha aggiunto Rieder.
Colmare le lacune esistenti
"La nuova figura dovrà consentire di colmare le lacune nel sistema di controllo", ha spiegato l'autrice del testo. "I chimici cantonali fanno certamente un eccellente lavoro. Ma manca il tempo per individuare le frodi. Essi si concentrano innanzitutto sulla sicurezza alimentare", ha rilevato Savary.
Dal canto suo, il consigliere federale Alain Berset ha riconosciuto l'esistenza di abusi. "Un potenziale di miglioramento esiste, soprattutto nel settore non bio", ha aggiunto. Il Governo non intende però "aggiungere un doppione" nei controlli con la partecipazione di attori privati. Secondo Berset, una collaborazione tra amministrazione e produttori è già possibile.
Ma la maggioranza della Camera dei cantoni non l'ha seguito e alla fine ha preferito accogliere la mozione.