È il timore espresso oggi dal Consigliere nazionale Fabio Regazzi (PPD/TI) nel corso del tradizionale incontro con i media della Deputazione ticinese alle Camere federali.
I progetti contestati sono la Bodensee-Thurtalstrasse (BTS) in Turgovia (per 300 milioni), il Muggenbergtunnel a Basilea Campagna (150 milioni) e il completamento dell'autostrada nell'Oberland zurighese, per un investimento ancora ignoto. Il Nazionale non ha concesso i mezzi finanziari per questi tre progetti, tuttavia ha deciso di inserire nel decreto destinato al loro finanziamento una disposizione secondo cui il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento un credito d'impegno relativo a questi dossier quando avranno raggiunto lo stato pianificatorio di "progetto generale".
Secondo Regazzi, se anche il Consiglio degli Stati dovesse confermare la decisione del Nazionale, per i progetti ticinesi ciò potrebbe rappresentare un problema. "La speranza - ha aggiunto il deputato locarnese - è che la Camera dei cantoni faccia marcia indietro oppure ridimensioni le decisioni di quella del popolo".
Alptransit a sud di Lugano, qualcosa si muove
Tra gli aspetti positivi della sessione che sta per terminare, il presidente della Deputazione, Marco Chiesa (UDC), ha evocato la possibilità, ventilata agli Stati, del completamento di Alptransit a sud di Lugano, un obiettivo che sta molto a cuore alle autorità ticinesi e ai suoi rappresentanti nella capitale federale.
Stando alla consigliera federale Simonetta Sommaruga, che ha risposto in aula a un quesito preciso del "senatore" Fabio Abate (PLR), gli studi per i collegamento di Alptransit a sud incominceranno già quest'anno perché ci sono i mezzi per farlo e dovrebbero concludersi già nel 2025.
Sia Fabio Regazzi, che il consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega), si sono detti sorpresi da questa apertura da parte della nuova ministra dei trasporti. Ora si tratterà di fare in modo che dalle parole si passi ai fatti, per evitare la questione finisca su un binario morto. Insomma, ci sarà molto lavoro da fare a livello di sensibilizzazione nella commissione dei trasporti del Nazionale in cui siedono i due deputati.
Proteggere le banche
Giovanni Merlini (PLR) e Marco Romano (PPD) hanno dal canto loro evocato il problema cui sono confrontate al momento le banche ticinesi di fronte alla richieste di informazioni da parte del fisco italiano e sul modo migliore di affrontare il problema.
Secondo Merlini, simili "fishing expeditions" creano problemi alle banche perché potrebbero sfociare, se dessero seguito a certe richieste, nella violazione del codice penale che punisce la diffusione di segreti aziendali. Il fisco italiano, secondo il deputato PLR, vuole concretamente sapere se c'è stata da parte delle banche offerta di servizi transfrontalieri, per poi passare alla cassa, ossia tassare simili operazioni oppure obbligare gli istituti di credito ad aprire una filiale in Italia.
Simili richieste, per Merlini, non rispettano lo spirito della Road Map elaborata assieme all'Italia e potrebbe spingere altri paesi vicini ad imitare Roma, con danni per il nostro erario.
Per questo è stata presentata una mozione che chiede al consiglio federale di tutelare le banche di fronte alle richieste italiane. In giugno è previsto un incontro col consigliere federale Ueli Maurer per approfondire la questione.
Canoni d'acqua e Fondo per il paesaggio
Presente all'incontro, la consigliera nazionale grigione Silva Semadeni (PS) ha rammentato l'importanza per il suo cantone, nonché per il Ticino e il Vallese, dei canoni d'acqua e del fatto che il Parlamento abbia respinto la proposta di ridurli, come voleva il Consiglio federale e i gestori delle centrali. Si tratta pur sempre di oltre 500 milioni di franchi totali per i cantoni alpini quale compenso per lo sfruttamento delle acque. Tra i successi, Semadeni ha anche citato il rinnovamento del fondo per il paesaggio di cui beneficiano soprattutto Ticino, Grigioni e Vallese, anche perché presentano i progetti migliori, come quello per la tutela delle selve castanili.
La consigliera nazionale Roberta Pantani (Lega) ha affrontato il problema dell'assenza di reciprocità nelle operazioni di sdoganamento e della necessità, tramite una mozione, di correggere questa situazione. La deputata leghista ha anche sollecitato i servizi parlamentari a ristampare, assumendosi i costi, il vademecum con i termini parlamentari in italiano, pubblicazione andata a ruba. L'ideale sarebbe che l'opuscolo fosse disponibile per l'inizio della prossima legislatura.