La settimana scorsa, nella discussione sugli investimenti destinati alle strade nazionali per i prossimi anni, il Nazionale si era mostrato particolarmente generoso. Ai progetti proposti dal Consiglio federale - decongestionamento dell'area di Crissier (VD), "bypass" di Lucerna e circonvallazione di Le Locle (NE) - e quelli auspicati dalla CTT-N - circonvallazioni di La-Chaux-de-Fonds (NE) e di Näfels (GL) - ne aveva aggiunti altri tre frutto di proposte individuali.
Si tratta della Bodensee-Thurtalstrasse (BTS) in Turgovia (per 300 milioni), il Muggenbergtunnel a Basilea Campagna (150 milioni) e il completamento dell'autostrada nell'Oberland zurighese, per un investimento ancora ignoto. Dopo aver inserito i tre progetti contestati nella Fase di potenziamento 2019, il Consiglio nazionale era chiamato ad esprimersi sul loro finanziamento. Dato che non tutte le cifre erano disponibili aveva rinviato il dossier in commissione.
E oggi il relatore commissionale Fabio Regazzi (PPD/TI) ha ricordato che per tutti e tre i progetti non esistono stime sui costi dato che i lavori preparatori non sono abbastanza avanzati. Inoltre, ha fatto notare il ticinese, i costi evocati durante i dibattiti si basano su stime avanzate da chi li propone e, secondo l'Ufficio federale delle strade (USTRA), sono "nettamente troppo bassi". Secondo lo stesso governo turgoviese la nuova strada BTS costerà fino a 2 miliardi di franchi, ha precisato Michael Töngi (Verdi/LU).
Alla luce di queste considerazioni, il Nazionale ha quindi deciso di non accordare al momento mezzi finanziari a questi tre progetti contestati. Per questo motivo nel decreto destinato al loro finanziamento è stata introdotta una disposizione secondo cui il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento un credito d'impegno relativo a questi dossier quando avranno raggiunto lo stato pianificatorio di "progetto generale".
La sinistra era contraria a questo precisazione poiché non vuole integrare i tre progetti nell'attuale fase di potenziamento. Si tratta di progetti che non sono prioritari, che non sono pronti per essere realizzati e le cui stime di costi sono sconosciute, ha evidenziato Philipp Hadorn (PS/SO).
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha inoltre ricordato come questi dossier non abbiano seguito le procedure previste dall'Ufficio federale delle strade (USTRA). Per la ministra dei trasporti, inoltre, l'uguaglianza di trattamento nei confronti dei vari progetti non è stata rispettata. Diverse regioni che hanno rispettato le regole del gioco hanno del resto vivamente protestato, ha aggiunto la ministra dei trasporti sostenendo la necessità di trattare tutti i progetti e tutte le regioni allo stesso modo.
Tra i dossier che potrebbero subire ritardi, Regazzi, nel tradizionale incontro della deputazione ticinese con la stampa, non ha nascosto che potrebbero esserci anche il collegamento A2-A13 sul Piano di Magadino e il potenziamento dell'autostrada a sud del ponte diga di Melide. "La speranza - ha affermato - è che la Camera dei cantoni faccia marcia indietro oppure ridimensioni le decisioni di quella del popolo".
Al termine del dibattito, come detto, il Nazionale ha approvato il cosiddetto "Decreto federale che stanzia un credito d'impegno per le grandi opere sulla rete delle strade nazionali, la fase di potenziamento 2019 e la pianificazione di progetti non ancora approvati" per complessivi 5,651 miliardi. Questo contiene anche 2,084 miliardi per la costruzione della seconda canna al San Gottardo, approvata nella votazione popolare del 28 febbraio 2016.
Oggi, durante i dibattiti, il raddoppio del San Gottardo è stato solo brevemente evocato. Stando al messaggio del Consiglio federale, il cantiere durerà circa sette anni e l'entrata in funzione della seconda canna è prevista per il 2027. In seguito inizierà il risanamento del traforo esistente e dal 2030 sarà operativo l'intero sistema.
La capacità di transito non aumenterà dato che per legge potrà essere aperta una sola corsia per direzione di marcia. Questo principio è stato approvato anche dall'Unione europea: nell'Accordo istituzionale concluso tra Berna e Bruxelles attualmente in consultazione viene infatti esplicitamente precisato che "le nuove infrastrutture legate alla sicurezza, come la costruzione della seconda canna della galleria autostradale del San Gottardo, non costituiscono un aumento delle capacità".
In questo senso la limitazione delle capacità al livello attuale (una sola corsia per senso di marcia) non sarà considerata dall'UE come una "restrizione quantitativa unilaterale" (leggi: Bruxelles non la considererà una violazione dell'Accordo sui trasporti terrestri).