Secondo il deputato socialista, l'aliquota IVA attualmente applicata ai prodotti destinati all'igiene intima femminile penalizza ingiustamente le donne, tanto più che "l'Unione europea ha allentato le sue pratiche per consentire agli Stati membri di introdurre un'aliquota ridotta o addirittura di rinunciare a tassare questi prodotti".
Un cambiamento simile anche in Svizzera avrebbe secondo l'autore della mozione conseguenze limitate sulle entrate della Confederazione: dai 10 ai 15 milioni di franchi su un totale di 22 miliardi, ossia pari a una diminuzione dello "0,5 per mille delle suddette entrate".
Il Consiglio federale si è detto disposto a intervenire. L'atto parlamentare passa ora agli Stati.