In un prossimo futuro, stando alle modifiche apportate alla legge sulla perequazione, i Cantoni "ricchi", ossia a forte potenziale di risorse, dovrebbero versare meno soldi a quelli "poveri".
Il Consiglio federale determinerà ogni anno i pagamenti dovuti ai Cantoni il cui potenziale di risorse è inferiore alla media svizzera. La quota versata dai Cantoni "benestanti" per la perequazione sarà fissa e corrisponderà ai due terzi della quota della Confederazione, ciò che equivale al minimo legale attuale.
La commissione preparatoria del Nazionale si è adeguata su diversi aspetti agli Stati, modificando però alcuni punti importanti del disegno di legge che non mancheranno di suscitare un acceso dibattito in aula.
Con la riforma, dal 2022 la Confederazione dovrebbe risparmiare 280 milioni di franchi. Il Consiglio federale, seguito dalla Camera dei Cantoni, propone di destinare la metà di questo importo alla compensazione dei costi sociodemografici sostenuti dai centri urbani.
La maggioranza della commissione preparatoria del Nazionale è di un altro parere: vuole distribuire equamente i risparmi in favore della compensazione degli oneri sociodemografici e quella degli oneri geotopografici (ossia dei costi propri alle regioni periferiche).
L'altra metà dell'importo risparmiato dalla Confederazione andrebbe ai Cantoni "poveri" per attenuare temporaneamente le perdite legate al cambiamento di sistema.