Considerando che l'attuale progetto governativo comporti un deterioramento della posizione degli assicurati e citando le critiche portate a galla dagli esperti, lo schieramento rosso-verde ha cercato invano di giocare la carta della non entrata in materia.
Questo disegno "fa il gioco della lobby degli assicuratori", ha affermato Prisca Birrer-Heimo (PS/LU), aggiungendo che "i consumatori meritano di meglio" e che l'esecutivo deve garantire un rapporto equilibrato fra le parti. Regula Rytz (Verdi/BE) ha rincarato la dose: "Ci faremo prendere in giro da tutta Europa e ci sarà una rivolta popolare, così come un referendum". Il tentativo, come già in seno alla commissione preparatoria, non ha però avuto chance.
Secondo il ministro delle finanze Ueli Maurer, "non è vero che ci siamo inginocchiati davanti al settore assicurativo, ma abbiamo semplicemente preparato un messaggio che riprende quanto emerso durante la consultazione". Dopo otto anni di tira e molla, per il Parlamento è arrivato ora il momento di esprimersi sulla questione e di essere pragmatico, ha proseguito Maurer, giudicando insensata la proposta di rinvio.
Il dibattito ora si annuncia acceso su diversi punti, in particolare sulla possibilità contrattuale per gli assicuratori di adeguare unilateralmente premi e condizioni, criticata da più fronti. Il PLR si è di recente dichiarato contrario a questo punto, una mossa che stando alla sinistra è dettata dalle vicine elezioni federali autunnali.
Essendo stata promulgata nel 1908, la legge attuale è ritenuta da tutti ormai sorpassata. Nel 2011 il Consiglio federale ha proposto una riforma totale, ma entrambe le Camere nel 2013 hanno rimandato il progetto, giudicandolo eccessivo, all'esecutivo, chiedendogli di confezionare solo una revisione in determinati punti.
Per i clienti la buona notizia è l'opportunità di disporre di un diritto di revoca della polizza per 14 giorni. Una consistente minoranza della Commissione dell'economia e dei tributi (CET-N) chiede che ciò sia ammissibile non soltanto nel quadro della conclusione del contratto, bensì pure in caso di modifiche importanti.
La revisione prevede inoltre che i consumatori non siano più intrappolati da contratti che si rinnovano automaticamente, grazie all'introduzione di un diritto di recesso ordinario dopo tre anni al più tardi. Ma in sede di commissione, ogni altra proposta di cambiamento volta a rafforzare ulteriormente la posizione dei consumatori, pur se talvolta con maggioranze risicate, è stata respinta.
Il disegno concede fra le altre cose all'assicuratore un diritto di rescissione anche nell'assicurazione malattia complementare. Tra le misure contenute nel messaggio inviato al Parlamento figurano anche la regolamentazione della copertura provvisoria e l'autorizzazione, a determinate condizioni, dell'assicurazione retroattiva. Il progetto porta inoltre da due a cinque anni la prescrizione in materia di crediti assicurativi e tiene conto maggiormente del commercio elettronico.