In relazione alla questione dell'olio di palma, secondo la commissione preparatoria il Consiglio federale dovrebbe poter vietare l'importazione di determinati prodotti o materie prime se il loro ottenimento fosse nocivo all'ambiente.
Rispetto al progetto del Consiglio federale, inoltre, la commissione vuole obbligare i commercianti ad informare "i consumatori in merito al genere e alla provenienza del legname". Ciò consentirebbe, secondo la commissione, di salvaguardare l'obbligo di dichiarazione attualmente già in vigore.
Il menù dei lavori prevede poi tutta una serie di temi riguardanti la sanità e la socialità.
L'agenda dei lavori al Consiglio degli Stati - che siederà fino alle 13.00 - prevede quale primo argomento, a livello di divergenze, la modifica della legge federale sulla perequazione finanziaria. La riforma prevede minori contributi da parte dei Cantoni "ricchi", ossia ad alto potenziale di risorse, a quelli "poveri".
Diversamente dal Consiglio degli Stati, il Nazionale ha deciso in maggio di coordinare questa riforma con quella della fiscalità delle imprese. Quest'ultima, la riforma fiscale e il finanziamento dell'AVS (RFFA), è stata adottata dal popolo lo scorso 19 maggio. I "senatori" dovranno decidere se adeguarsi al Nazionale su questo aspetto.
Con l'abolizione degli statuti fiscali speciali, gli utili delle multinazionali dovrebbero essere considerati al 100%. Alcuni Cantoni si ritroverebbero improvvisamente molto più "ricchi" sulla carta e sarebbero quindi chiamati a pagare di più. Peggio ancora, l'intero equilibrio del sistema ne risentirebbe.
Un nuovo metodo di calcolo eviterà questo fenomeno. Si terrà conto più dei redditi delle persone che degli utili aziendali, in quanto questi ultimi sono più mobili. Saranno presi in considerazione anche gli effetti dei "patent box", strumenti fiscali che consentono un'imposizione privilegiata degli utili generati dalla proprietà intellettuale.
Il programma dei lavori alla camera dei cantoni include anche un'iniziativa parlamentare di Beat Vonlanthen (PPD/FR) volta ad evitare la concentrazione della produzione dei programmi SSR in pochi siti. La concentrazione dell'offerta a Zurigo e Losanna decisa dai vertici della SRG SSR ha fatto parecchio discutere il mondo politico e giornalistico.
Vonlanthen è favorevole ad un maggiore decentramento: a Berna dovrebbe rimanere l'offerta audio e a Ginevra almeno quello audiovisiva. Ma la commissione preparatoria, a larga maggioranza, raccomanda al plenum di bocciare l'atto parlamentare. A suo avviso, la SSR affronta con responsabilità le sfide poste dalla digitalizzazione e inoltre concentra i suoi sforzi di risparmio soprattutto sull'infrastruttura e l'amministrazione e non sull'offerta giornalistica.