Parte della destra, come gli Stati, vuole infatti che tale convenzione sia sottoposta a referendum facoltativo. "Il Kosovo, a 11 anni dalla sua indipendenza, resta un Paese fragile, è a rischio corruzione e le istituzioni, come il Parlamento, faticano a funzionare bene", ha motivato Raymond Clottu (UDC/NE).
La proposta è stata però bocciata, come chiedeva anche il governo, per 110 voti a 58. Il Consiglio degli Stati dovrà quindi tornare a esprimersi su questo punto.
Il nuovo accordo armonizza in particolare la previdenza per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità degli Stati contraenti e regola il versamento delle rendite all'estero. Viene così nuovamente disciplinato il coordinamento delle assicurazioni sociali tra Berna e Pristina. Dal mese di aprile 2010, la convenzione conclusa a suo tempo con la ex Jugoslavia non viene infatti più applicata al Kosovo.
Si avvicina dunque il momento in cui i lavoratori kosovari anziani, attivi in Svizzera per anni, potranno finalmente percepire una rendita AVS o AI. Fino ad ora i circa 100'000 cittadini kosovari che rientrano in patria non possono farsi versare le rendite AVS e AI svizzere. Invece del versamento, su richiesta è però possibile ottenere il rimborso dei contributi AVS.
A partire dall'entrata in vigore della nuova convenzione, che dovrà essere ratificata anche dal legislativo dello Stato balcanico, i cittadini kosovari in età di pensionamento che non avranno domandato il rimborso dei contributi potranno esigere il versamento della rendita all'estero, ma non avranno la facoltà di far valere retroattivamente i diritti per il periodo precedente.