(ats) Fare in modo che il lavoro di parlamentare possa conciliarsi meglio con gli impegni famigliari, professionali e politici. È quanto chiede un postulato di Yvonne Feri (PS/AG) adottato oggi dal Consiglio nazionale per 109 voti a 62.

Secondo l'autrice del postulato, le esigenze sempre maggiori cui sono sottoposti i parlamentari a causa dell'aumento della mole di lavoro e della complessità dei temi rende sempre più difficile conciliare l'attività di parlamentare di milizia con gli altri impegni legati a famiglia e lavoro, per non parlare dell'attività politica svolta al di fuori delle sessioni.

Per la consigliera nazionale socialista, è quindi giunto il momento di pensare seriamente se non sia opportuno che il Parlamento adotti una modalità di lavoro più consona alle mutate circostanze. Da un recente studio emerge che, per esempio, il tempo dedicato dai parlamentari al lavoro politico è elevato: 70% in media nel Consiglio nazionale e 77% nel Consiglio degli Stati.

Nelle intenzioni di Feri, l'Ufficio presidenziale dovrebbe illustrare in un rapporto le varianti al sistema attuale che ritiene possibili e opportune, prendendo per esempio spunto dalle modalità di lavoro dei Parlamenti cantonali o da quelle di Paesi con un sistema paragonabile.

Il rapporto dovrebbe vertere sulla possibilità di conciliare il lavoro politico con le altre occupazioni dei parlamentari (professione, cura dei figli, formazione, cariche accessorie, ecc.), affinché il lavoro di milizia possa davvero essere vissuto come tale.