(ats) Il Consiglio federale non sembra avere fretta nell'aumentare di 44 unità il Corpo delle guardie di confine, come richiesto dal Parlamento lo scorso dicembre. Per questo motivo, le iniziative dei Grigioni e del Vallese, che chiedono un potenziamento, non vanno archiviate. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale (124 voti a 40), secondo cui è necessario mantenere una certa pressione politica sull'amministrazione.

La Camera del popolo ha così seguito la raccomandazione della sua commissione, respingendo una proposta della sua minoranza difesa in aula da Carlo Sommaruga (PS/GE). Quest'ultimo voleva lo stralcio dei due atti, così come avevano deciso gli Stati. Quest'ultimi dovranno quindi ritornare sull'argomento.

Per Sommaruga, il Consiglio federale ha preso atto del auspicio formulato dal Parlamento di aumentare di 44 posti a tempo pieno le guardie di confine rispondendo al desiderio dei Cantoni, specie quelli di frontiera, espresso quando la pressione migratoria ai confini era ancora alta.

Inutile quindi per il deputato ginevrino approvare due iniziative dal momento che l'esecutivo ha ottemperato al mandato delle Camere, tanto più che la situazione alle frontiere non è più così tesa.

Di parere opposto Rocco Cattaneo (PLR/TI) il quale, a nome della commissione, ha fatto notare che l'incremento promesso si farà, come indicato dallo stesso esecutivo, su più anni, insomma a scaglioni e a seconda delle necessità, in particolare in sintonia con la riforma cui sarà sottoposta l’Amministrazione federale delle dogane (AFD).

Il Consiglio federale, secondo il Ticinese, sta lavorando al rilento, mentre ben 9 cantoni hanno chiesto in un recente passato un potenziamento alle frontiere. Anche se la situazione migratoria si è calmata, per Cattaneo "non bisogna abbassare la guardia". La situazione può cambiare in fretta e allora non ci sarebbe tempo a sufficienza per formare nuove guardie di confine.