(ats) La concentrazione dell'offerta radiofonica a Zurigo, escludendo Berna, decisa dai vertici della SRG SSR, che tanto ha fatto discutere il mondo politico e giornalistico elvetico, ha suscitato un lungo dibattito oggi anche al Consiglio degli Stati. In agenda c'era infatti un'iniziativa parlamentare di Beat Vonlanthen (PPD/FR), favorevole a un maggior decentramento. Alla fine però il "senatore" friburghese ha deciso di ritirare il suo testo.

Nel corso delle discussioni in aula, durate oltre due ore, i due fronti hanno difeso le loro posizioni: da una parte, coloro che hanno seguito la proposta della maggioranza della commissione, ovvero di respingere l'iniziativa parlamentare e di non intervenire a livello politico su una decisione di carattere aziendale.

Dopo un incontro con i vertici della SSR, la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni degli Stati si è convinta che non sia necessario intervenire, ha spiegato il suo presidente Claude Janiak (PS/BL).

La Ssr, secondo Janiak, sta affrontando con elevato senso di responsabilità le sfide poste dalla digitalizzazione e sta inoltre concentrando i suoi sforzi di risparmio soprattutto sull'infrastruttura e l'amministrazione e non sull'offerta giornalistica. Una strategia apprezzata dai membri della commissione.

Favorevoli a un decentramento

Dall'altro lato, coloro che erano favorevoli all'iniziativa hanno deplorato la volontà della SSR di concentrare le attività giornalistiche a Zurigo e Losanna, e sostenuto l'idea di Vonlanthen: a Berna deve rimanere l'offerta audio e a Ginevra almeno quello audiovisiva.

Secondo il consigliere agli Stati friburghese, negli ultimi mesi editori privati attivi nella Svizzera tedesca hanno concentrato la loro produzione a Zurigo in seguito alla digitalizzazione e alle connesse difficoltà nel generare entrate pubblicitarie. Nella Svizzera romanda, peraltro, si assiste da parecchio tempo a un preoccupante impoverimento del panorama mediatico privato.

In questo contesto la SSR, ente finanziato dal canone, dovrebbe produrre i suoi contenuti informativi nelle diverse sedi in virtù della sua natura federalista di azienda di servizio pubblico. Volendo invece concentrare la produzione in due siti principali, per Vonlanthen "la SSR ha tradito la stessa 'idée suisse' - termine che in passato ha persino fatto parte della ragione sociale dell'ente audiovisivo pubblico, ndr -, che rappresenta un modello da seguire".

Iniziativa ritirata

Alla fine, ha prevalso l'idea di Christian Levrat (PS/FR) di ritirare l'iniziativa e di attendere che cinque testi analoghi (dai ranghi di PPD, PBD, Verdi, UDC e PS) siano discussi al Nazionale prima di prendere una decisione definitiva a livello politico sul decentramento scelto dai vertici della SSR. Nel frattempo l'ente radiotelevisivo potrebbe avere un ulteriore margine di manovra per trovare soluzioni e uscire a testa alta da questa polemica, ha spiegato il presidente del Partito socialista.

Vonlanthen si è allora detto soddisfatto dell'interessante e importante dibattito suscitato dalla sua iniziativa parlamentare. Anche a suo avviso dopo la discussione al Nazionale su testi analoghi sarà possibile prendere una decisione con cognizione di causa. Ha quindi ritirato il testo.

Taluni "senatori", e il presidente della commissione preparatoria Claude Janiak in primis, sono tuttavia apparsi seccati per il dietrofront del loro collega friburghese.