I Cantoni, a talune condizioni e dopo aver consultato l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), potranno prevedere una regolazione degli effettivi di alcune specie protette. Si potrà così per esempio abbattere un orso solitario che penetra ripetutamente nei villaggi in cerca di cibo
Tali regolazioni non dovranno mettere in pericolo l'effettivo della popolazione e dovranno essere necessarie per la protezione degli spazi vitali o la conservazione della diversità delle specie.
Seguendo il parere del Nazionale, i "senatori" hanno rinunciato ad alcuni criteri proposti dal Consiglio federale. Le popolazioni di lupi e stambecchi potranno così essere regolate per la "prevenzione di danni o di un pericolo concreto per l'uomo". Il governo parlava di "danni ingenti" o pericolo concreto per l'uomo "che non può essere garantito mediante misure ragionevolmente esigibili".
Con queste modifiche la Convenzione di Berna non potrà più essere rispettata, ha avvertito, invano, la consigliera federale Simonetta Sommaruga. La sinistra ha da parte sua denunciato una legge che mira solo a facilitare l'uccisione del lupo. Insomma, il referendum sembra assicurato.
Ancora divergenze
Tra le due Camere rimangono comunque ancora alcune divergenze. Gli Stati non hanno ad esempio voluto introdurre il criterio del mantenimento di effettivi adeguati di selvaggina a livello regionale.
La Camera dei Cantoni ha anche bocciato, con 26 voti contro 17, l'armonizzazione degli esami di caccia cantonali. L'esecutivo e il Nazionale auspicavano invece un maggiore coordinamento a livello nazionale; le materie d'esame sarebbero così state dettate dalla Confederazione.
Con 32 voti contro 12, i "senatori" hanno poi rinunciato a prolungare fino al 31 marzo il periodo durante il quale è permessa la regolazione del lupo (il periodo andrà dal 1° settembre al 31 gennaio). Inoltre, il castoro non viene più menzionato. Il Consiglio federale potrà comunque allungare la lista ad altre specie protette.
Il dossier torna ora al Nazionale.