(ats) La Confederazione deve prendere delle misure per garantire i controlli frontalieri esercitati assieme all'Italia nei treni internazionali. Il Consiglio nazionale ha adottato - con 97 voti contro 91 e 1 astenuto - un postulato di Marco Romano (PPD/TI) che chiede al Governo di stilare un rapporto in tal senso.

Il popolare-democratico ticinese si è detto preoccupato sulle conseguenze dei cambiamenti nella mobilità internazionale, che prevedono che i treni non si fermino più al confine a Chiasso, ma a Lugano, 20 chilometri più a nord.

Misure sono già allo studio, ha replicato invano Ueli Maurer per bocca del Consiglio federale. L'Ufficio federale dei trasporti, le FFS e l'Amministrazione federale delle dogane (AFD) si incontrano regolarmente e le autorità ticinesi, luganesi e italiane sono associate alle discussioni.

Si tratta per esempio di ispirarsi alla situazione di Basilea, dove i passeggeri dei treni in provenienza dalla Germania sono controllati durante il tragitto. In caso di necessità, l'AFD potrebbe esigere in ogni momento che i treni si fermino eccezionalmente a Chiasso, ha precisato Maurer.