I giudizi del Forum globale sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni a fini fiscali sono utilizzati dal G20, dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dall'UE per valutare se uno Stato deve essere identificato come non cooperativo quanto alla trasparenza fiscale. In tal caso vengono allestite apposite liste nere. Da qui la necessità di legiferare per evitare sanzioni internazionali.
In prima lettura la Camera del popolo non aveva voluto abolire le vecchie azioni al portatore, chiedendo però di non emetterne più di nuove. "Il consigliere federale Ueli Maurer è però riuscito a convincerci che questa soluzione - chiamata "grandfathering" - non consente di soddisfare le esigenze del Forum globale", ha spiegato il relatore commissionale Christian Lüscher (PLR/GE) giustificando il dietrofront.
Thomas Aeschi (UDC/ZG) avrebbe invece voluto restare alla soluzione "grandfathering": la Svizzera non può inchinarsi ogni volta che organismi superiori come l'OCSE introducono nuove esigenze, ha aggiunto ricordando come le raccomandazioni del Forum globale cambino di continuo.
Nel corso del suo intervento, il ministro delle finanze ha però affermato che è nell'interesse della Svizzera adottare gli standard internazionali. Con soluzioni specifiche al nostro Paese si creano solo problemi alle società attive a livello globale, ha aggiunto Maurer. Al voto il plenum gli ha dato ragione con 118 voti contro 65.
Il Nazionale ha poi deciso di seguire la proposta governativa di fissare a 18 mesi, e non a 2 anni come auspicato dagli Stati, il termine dopo il quale le azioni al portatore vengono automaticamente convertite in titoli nominativi. Gli azionisti che non si sono annunciati avranno 5 anni di tempo per tornare in possesso dei loro titoli, previa approvazione della società e di un giudice.
Trascorso questo periodo, la società dovrà conservare per dieci anni il volume di azioni annullate. Secondo il plenum, un azionista i cui titoli sono divenuti nulli senza che ne abbia colpa e che può dimostrare la sua qualità di azionista deve poter chiedere alla società di restituirglieli durante tale periodo.
Per quanto riguarda le sanzioni per chi viola l'obbligo di tenere un registro, la Camera del popolo ha rinunciato a precisare nella legge un limite massimo di 10'000 franchi. Il Nazionale ha anche deciso di fissare a tre mesi, contro uno per Governo e Stati, il termine lasciato agli azionisti per comunicare alla società un cambiamento delle generalità dell'avente diritto economico di un'azione.
Il dossier torna ora agli Stati.