Un anno fa lo stesso Consiglio nazionale aveva già approvato il controprogetto indiretto, che riprende i principi dell'iniziativa ma con regole meno severe, in particolare in materia di responsabilità. In marzo gli Stati l'avevano però bocciato temendo un'ondata di denunce a causa di poche pecore nere.
Oggi la Camera del popolo torna quindi a discutere della controproposta. Dovrà solo decidere se mantenerla o se rinunciarvi e allinearsi così alla Camera dei cantoni. La commissione preparatoria vorrebbe che venga nuovamente sostenuta: "il fatto che le società che operano in Paesi terzi debbano rispettare i diritti umani e l'ambiente e assumersi le proprie responsabilità è un principio giusto", ha affermato la sua relatrice Laurence Fehlmann Rielle (PS/GE).
Ricordando che i promotori dell'iniziativa si sono detti più volte disponibili a ritirare il loro testo in caso di approvazione della controproposta, la ginevrina ha sostenuto che una eventuale campagna di votazione potrebbe portare "a una frattura tra la società civile e economia". Per la relatrice commissionale bisognerebbe cogliere l'occasione per adeguare la legislazione elvetica senza aspettare di essere obbligati a farlo su pressioni internazionali.
L'udc ha invece fortemente criticato la controproposta: "è già un'attuazione dell'iniziativa e non un controprogetto", ha sostenuto Barbara Steinemann (UDC/ZH). Le regole previste metteranno in pericolo l'attrattiva della piazza economica elvetica: le società interessate potrebbero infatti trasferire la loro sede all'estero sopprimendo posti di lavoro in Svizzera, ha sostenuto la zurighese.
Il portavoce del gruppo PLR, Giovanni Merlini, ha da parte sua affermato che non occorre emanare nuove norme solo a causa di poche pecore nere. La maggior parte delle aziende agisce già in modo responsabile, ha sostenuto il ticinese affermando che una minoranza di parlamentari del suo partito sosterrà comunque il controprogetto. A favore della controproposta si sono espressi anche PS, Verdi, PPD, PVL e PBD.
L'esito del voto, previsto nel pomeriggio, appare insomma incerto anche se si delinea una stretta maggioranza a favore del controprogetto.