(ats) Il successo o l'insuccesso negli studi universitari non dice granché sulla qualità degli studi liceali. Per questo motivo non vi è alcuna utilità nel pubblicare questi dati a livello federale, secondo il Consiglio degli stati che ha respinto oggi (30 voti a 10) una mozione adottata dal Nazionale. Il dossier è archiviato.

Per il plenum, i dati relativi al tasso di successo nelle università svizzere dei titolari di un diploma di maturità costituiscono una base importante per il controllo della qualità della formazione liceale.

Pur rappresentando un parametro rilevante, ha precisato a nome della commissione Anne Seydoux-Christe (PPD/JU), è tuttavia importante non stabilire facili nessi di causalità tra studi portati avanti con successo e la presunta qualità di un liceo. "È stato dimostrato - ha aggiunto - che il successo negli studi dipende da molteplici fattori, tra cui il livello di formazione dei genitori".

La commissione nutre quindi seri dubbi sull'utilità della pubblicazione di questi dati da parte della Confederazione e sull'elaborazione di una relativa classifica.

Una simile graduatoria non renderebbe giustizia alla complessità della tematica e celerebbe in sé il rischio di essere usata come un modello competitivo utilizzato più per mettere in cattiva luce che non a promuovere i licei, ha aggiunto la "senatrice", secondo cui in ogni caso la scuola elvetica ha dimostrato più volte il suo buon livello.

Occorre al contrario, a suo avviso, di lasciare ai Cantoni il compito di considerare opportunamente i dati disponibili ed eventualmente di pubblicarli.

Dello stesso parere il consigliere federale Guy Parmelin, secondo cui gli stessi direttori cantonali della pubblica educazione non vedono alcuna utilità nella pubblicazione di simili dati che non consentono di dire granché sulla qualità dell'insegnamento in una determinata scuola.