L'agevolazione era stata introdotta nel 2016 e viene attribuita ai biocarburanti prodotti in modo sostenibile dal profilo sociale e ambientale. Tali misure scadranno il 30 giugno 2020 e dovrebbero proseguire sotto altra forma, così come previsto dalla revisione totale della legge sul CO2 già all'esame del parlamento ma il cui iter è stato rallentato dopo la sua bocciatura nel dicembre dello scorso anno da parte del Nazionale.
Per evitare che vi sia un vuoto legislativo, la commissione ha elaborato una revisione della legge federale sull'imposizione degli oli minerali, la legge sulla protezione dell'ambiente e la legge sul CO2 per prorogare di 18 mesi la situazione attuale.
Durante le discussioni una minoranza ha chiesto di prorogare le agevolazioni fino al 2030 per evitare al Parlamento di doversi nuovamente occupare della questione qualora la revisione dovesse andare per le lunghe. La sinistra, appoggiata da una parte del gruppo PPD, ha anche chiesto un giro di vite in particolare per le emissioni delle automobili. "È necessario per rispettare l'obiettivo del Consiglio federale di non emettere più gas a effetto serra nel 2050", ha sostenuto Roger Nordmann (PS/VD).
La destra non ha però voluto introdurre questi inasprimenti sostenendo che vanno valutati e discussi in occasione dell'ampia revisione della Legge sul CO2, al vaglio degli Stati il 23 settembre. Prorogare la legge oltre il 2021 causerebbe inoltre probabili perdite fiscali della tassa sugli oli minerali, ha aggiunto la consigliera federale Simonetta Sommaruga.