(ats) Un fondo alimentato con parte dei proventi generati dall'attribuzione delle frequenze per il 5G al fine di promuovere la digitalizzazione, specie in ambito cinematografico. È quanto preconizza una mozione della "senatrice" Géraldine Savary (PS/VD) approvata oggi dal Consiglio degli Stati per 19 voti a 13. Il dossier va al Nazionale.

Parte del patrimonio cinematografico non è a disposizione del pubblico perché non vi sono mezzi a sufficienza per digitalizzare i film, ha sostenuto in aula l'esponente socialista, sottolineando che nei Paesi limitrofi si è molto più avanti della Svizzera in questo settore.

L'attribuzione delle frequenze 5G all'inizio del 2019 ha portato alla Confederazione 380 milioni di franchi. Attualmente, i proventi delle aste di frequenze per la telefonia mobile non vengono investiti nel finanziamento di compiti specifici. Secondo Savary, ciò non si giustifica più alla luce delle attuali sfide poste dalla digitalizzazione, fenomeno in continua espansione.

Per la "senatrice", una parte di queste risorse dovrebbe essere impiegata per la digitalizzazione del patrimonio audiovisivo elvetico. A suo avviso, l'innovazione digitale nel settore dei media o i programmi di formazione continua a livello federale devono beneficiare di queste risorse finanziarie.