(ats) Non è necessario incoraggiare maggiormente il settore privato ad impegnarsi nell'aiuto umanitario e nell'aiuto allo sviluppo. Con 28 voti contro 8 e 3 astenuti, i "senatori" hanno affossato una mozione del consigliere nazionale Claude Beglé (PPD/VD). L'obiettivo del testo è già preso sufficientemente in considerazione dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

La mozione del popolare-democratico vodese invitava il Consiglio federale a formulare proposte che consentissero di rafforzare la partecipazione volontaria del settore privato all'aiuto allo sviluppo. A suo avviso, il sostegno pubblico ha raggiunto i propri limiti.

Ma, per la maggioranza della Camera dei cantoni, la cooperazione internazionale mette già fortemente l'accento sulla collaborazione con il settore privato. E tale collaborazione sarà ancora rafforzata durante il periodo 2021-2024. Di conseguenza, la mozione non fa che "sfondare delle porte aperte" su questo argomento, ha sottolineato il relatore commissionale Christian Levrat (PS/FR).

Il "senatore" friburghese ha aggiunto che l'approvazione o meno della mozione non farebbe cambiare di uno iota la questione. Ha quindi invitato il plenum a respingerla, a nome della commissione. E la maggioranza della Camera dei cantoni l'ha seguito.