Alla fine il progetto è stato accolto con 29 voti senza opposizioni e 13 astenuti, tutti di sinistra, che in questo modo ha voluto mostrare tutta la sua frustrazione dopo aver perso su tutta la linea.
La legge attuale, promulgata nel 1908, è stata ritenuta da tutti ormai sorpassata. Un primo tentativo di riforma totale del Consiglio federale, risalente al 2011, era stato bloccato dalle Camere due anni dopo. Il Governo si era allora limitato a una modifica dei punti essenziali. In maggio, la Camera del popolo aveva corretto il tiro a beneficio dei clienti. Oggi i "senatori" hanno però fatto un parziale dietrofront.
Con la revisione, gli assicurati dovrebbero disporre di due settimane per revocare una polizza assicurativa. I contratti che si rinnovano automaticamente dovrebbero essere rimpiazzati da contratti che possono essere disdetti dopo tre anni al più tardi.
Assicurazioni complementari
Al fine di evitare abusi, il Nazionale aveva deciso che questo diritto di disdetta deve essere riservato all'assicurato nell'ambito dell'assicurazione malattia.
Oggi gli Stati hanno deciso che questa eccezione deve applicarsi soltanto alle assicurazioni complementari. Inoltre, i "senatori" - con 25 voti a 16 - hanno aggiunto che nell'assicurazione collettiva delle indennità giornaliere, le due parti - assicurati e assicuratori - potranno disdire un contratto.
"Ciò potrebbe essere fatale a certe PMI", ha deplorato Roberto Zanetti (PS/SO). Di tutt'altro avviso, Alex Kuprecht (UDC/SZ), per il quale un assicuratore deve poter disdire contratti deficitari, affinché le imprese assicurate con un'assicurazione con danni limitati non siano sommerse da premi troppo onerosi.
A differenza del Nazionale, la maggioranza dei "senatori" (24 voti contro 17) non ne ha nemmeno voluto sapere di sancire nella legge un'estensione della copertura di 5 anni nell'ambito delle assicurazioni malattie complementari, nel caso in cui il danno relativo al rischio assicurato si verifichi dopo la fine del contratto. Secondo Martin Schmid (PLR/GR), ciò aprirebbe la strada a vertenze giuridiche e a un aumento dei premi. La sinistra, invece, avrebbe voluto estendere questa possibilità a tutte le assicurazioni.
Modifica del contratto
Secondo il progetto del Consiglio federale, i clienti disporranno di 14 giorni per modificare una proposta di contratto. Tuttavia, oggi, con 29 voti contro 11, la Camera dei cantoni ha rettificato parzialmente il tiro, aggiungendo che i clienti non potranno apportare una modifica essenziale della polizza assicurativa a cui hanno dato il proprio consenso.
Anita Fetz (PS/BS) ha tentato invano di convincere il plenum che il fatto di poter cambiare, anche in modo essenziale, la proposta di contratto sarebbe importante per garantire una parità di trattamento tra clienti e assicuratori.
L'assicurato potrà inoltre rescindere un contratto entro quattro settimane qualora venisse violato l'obbligo di informare da parte dell'assicuratore. Tuttavia, a differenza del Nazionale, i "senatori" non hanno voluto portare da uno a due anni il periodo per sfruttare tale possibilità prima dell'incombere della prescrizione.
Diritto a una riduzione dei premi
Con la revisione, i clienti avranno diritto a una riduzione dei premi in caso di diminuzione importante dei rischi. Se l'assicuratore si rifiuta o non diminuisce sufficientemente i premi, quest'ultimo potrà disdire la sua polizza entro quattro settimane.
In caso di litigio sul versamento delle prestazioni, il cliente potrà pure esigere degli acconti fino a un importo equivalente a quello non contestato.
Secondo i "senatori", spetterà sempre al cliente provare una violazione del contratto e che non si tratta invece di un tentativo di sfuggire alla sanzione prevista.
La maggioranza dei "senatori" ha anche respinto una proposta secondo cui nei casi che riguardano l'assicurazione responsabilità civile obbligatoria, le terze parti lese siano protette dalle conseguenze di una violazione del contratto da parte dell'assicurato.