(ats) Sono tuttora in corso agli Stati i dibattiti sul decreto federale concernente l'acquisto di nuovi aerei da combattimento. Con 30 voti contro 13, la Camera dei cantoni ha bocciato una proposta della sinistra di rinviare il progetto al Consiglio federale.

Nel motivare tale proposta, Géraldine Savary (PS/VD) ha dichiarato di non essere contraria all'acquisizione dei nuovi jet, ma che avrebbe voluto un messaggio e un decreto di pianificazione comprendente anche il nuovo sistema di difesa terra-aria Bodluv. La maggioranza del plenum non l'ha però seguita.

Le discussioni proseguono con l'esame di dettaglio del progetto governativo. Il Parlamento è chiamato a dire la sua sul principio, ma non sul modello di aerei da acquistare.

Le commissioni competenti (finanze e politica della sicurezza) si sono dette d'accordo col decreto federale, attaccabile per referendum, volto a consentire l'acquisto di nuovi caccia da combattimento per un massimo di sei miliardi di franchi.

Diversamente dal decreto di pianificazione elaborato dal Consiglio federale, le imprese estere che ricevono commesse nel quadro dell'acquisto dovrebbero però compensare il 100% - e non solo il 60% - del valore contrattuale mediante l'assegnazione di mandati in Svizzera (affari offset), di cui il 20% con affari offset diretti e il 40% con affari offset indiretti nel settore della base tecnologica e industriale rilevante in materia di sicurezza.

A ciò si aggiunge un altro 40% di compensazione indiretta in tutta una serie di settori (11 in totale, n.d.r.) che vanno dall'industria delle macchine, a quella ottica e orologiera, per passare dalla chimica.

Il decreto dovrà inoltre specificare che tutte le regioni del Paese dovranno poter beneficiare, nella misura del possibile, degli affari di compensazione: 65% per la Svizzera tedesca, 30% per quella francese, 5% per la Svizzera italiana.