Consigliera nazionale dal dicembre 2006, Isabelle Moret - classe 1970 - è la prima donna vodese e la quattordicesima in assoluto a diventare prima cittadina del Paese. È inoltre la ventesima presidente in provenienza dal canton Vaud, l'ultimo è stato André Bugnon nel 2007/2008.
Nel suo discorso, Moret - che oltre al suo mandato parlamentare lavora come avvocato - ha espresso vari ringraziamenti: ai cittadini vodesi che l'hanno rieletta in Parlamento, al suo gruppo parlamentare e al suo partito, ai suoi genitori e ai suoi figli, nonché ai servizi del Parlamento. Un ringraziamento particolare lo ha dedicato ai suoi predecessori Marina Carobbio (PS/TI) e Dominique de Buman (PPD/FR) e al secondo vicepresidente Heinz Brand (UDC/GR) non rieletto, con i quali ha "formato una vera squadra" in passato.
"Mi impegnerò a trasmettere la stessa passione e a proseguire la stessa proficua collaborazione con Andreas Aebi (UDC/BE) e Irène Kälin (Verdi/AG), che dovrebbero accompagnarmi durante tutto l'anno in qualità di vicepresidenti".
Donne e giovani
La prima cittadina, che si è espressa nelle quattro lingue nazionali, non ha mancato di sottolineare l'incremento della rappresentanza femminile in Parlamento. "È con piacere che vi vedo oggi così numerose. Mi impegno già sin d'ora a proseguire l'azione di Marina Carobbio, preparando le festività per i 50 anni del diritto di voto alle donne".
Moret ha poi ricordato l'elezione di numerosi giovani in Parlamento: "La conciliazione tra la vita professionale e quella famigliare sono sempre stati al centro della mia azione politica". La scorsa legislatura, assieme a Marina Carobbio, la vodese si è impegnata affinché i giovani genitori possano meglio essere accolti in questo Parlamento. "Quando sono stata eletta in Parlamento, mia figlia era un bebè, ma non c'era ancora una sala d'allattamento".
La nuova prima cittadina ha inoltre ricordato i grossi temi che il Parlamento dovrà affrontare in questa 51esima legislatura: la politica famigliare, la riforma della pensioni, il riscaldamento climatico e la sanità.
La nuova presidente ha anche spezzato una lancia a favore della prevenzione. Questa non deve essere intesa soltanto quale prevenzione delle malattie, ma anche della biodiversità, dell'agricoltura, della viticultura e dell'artigianato locali. Moret ha pure ricordato l'importanza della prevenzione del patrimonio culturale e della formazione dei giovani. La liberale-radicale ha poi concluso nelle quattro lingue "Que vive la Suisse! Es lebe die Schweiz! Viva la Svizzera! Viva la Svizra".
In politica da 20 anni
Moret ha cominciato la sua carriera politica nel 1998 quando fu eletta nel Consiglio comunale di Yens. Un anno più tardi conquistò un seggio nella Costituente del canton Vaud e nel Gran consiglio cantonale, dove è rimasta sino al 2006. Dall'aprile 2008 al 2016 è stata vicepresidente del Partito liberale-radicale.
Moret ha quindi iniziato la sua quinta legislatura sotto il "Cupolone". Secondo molti osservatori la vodese si riconosce nei valori del Partito liberale-radicale, quali la libertà, la responsabilità, la coesione e l'innovazione. È inoltre perfettamente plurilingue - si esprime senza problemi nel dialetto svizzerotedesco o in italiano - e ha un senso innato del compromesso, della costruzione di ponti.
Nel settembre 2017, non è però riuscita a convincere i suoi colleghi parlamentari ad eleggerla in Consiglio federale al posto lasciato libero da Didier Burkhalter. Era stata nettamente distanziata sia da Ignazio Cassis, che sarà poi eletto in Governo, che da Pierre Maudet.
Stando al sito del Parlamento, Moret siede in vari consigli di amministrazione, in particolare nei settori della sanità, dell'industria alimentare e dell'approvvigionamento energetico. Presiede infatti l'associazione "H+. Gli ospedali svizzeri" e il comitato direttivo della Federazione delle Industrie alimentari svizzere (Fial), ed è vicepresidente di Swissgrid.